"Per due anni hanno negato, imbrogliato, mistificato e insultato chi diceva la verità. Oggi su Repubblica scoprono le carte. L'articolo 5 del ddl Cirinnà, quello sulla stepchild adoption, serve al senatore Lo Giudice per legittimare la sua pratica di utero in affitto svolta in America in cui il bimbo è costato più di centomila euro". Lo scrive sul suo profilo Facebook, Mario Adinolfi, direttore del giornale online La Croce e uno tra gli organizzatori del Family Day, riferendosi a un articolo dove si racconta la storia di Sergio Lo Giudice.
Il senatore è l'ex capogruppo del Pd al comune di Bologna, ma soprattutto l'ex presidente dell’Arcigay che nel 2011 si è sposato a Oslo col compagno Michele Giarratano. La loro unione e è stata poi registrata nel registro comunale di Bologna dal sindaco Virginio Merola e cancellata successivamente dal prefetto Ennio Mario Sodano, insieme a tutte le altre celebrate all'estero e riconosciute dalla giunta a guida Pd del capoluogo emiliano.
"Il cuore di questa legge è, - spiega nel suo post Adinolfi - ormai senza alcun dubbio, la compravendita dei bambini e la trasformazione della maternità in un bene di consumo commerciabile, insieme alla negazione del diritto
del bambino ad avere una mamma. Hanno gettato la maschera, alla fine. Contro questa pratica abominevole tutti a Roma il 30 gennaio, è nostra responsabilità difendere i diritti dei bambini e dare voce ai più deboli".
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