"Adolescenti più suscettibili ai microtraumi"

Il neurologo: più del colpo in partita conta la ripetizione quotidiana in allenamento

"Adolescenti più suscettibili ai microtraumi"

No ai colpi di testa fino a 12 anni. Il rischio di malattie neurodegenerative originate da traumi cranici per i baby calciatori sarebbe troppo alto. Almeno secondo la federazione calcistica scozzese allertata dai risultati di uno studio messo a punto dall'Università di Glasgow. Una preoccupazione condivisa ma con qualche puntualizzazione da Elio Scarpini, professore Associato di Neurologia all'Università degli Studi di Milano che insieme alla sua equipe si occupa proprio di Alzheimer e demenze.

Professor Scarpini perché i colpi di testa sono più pericolosi per i giovanissimi?

«Esiste un rischio maggiore in base all'ipotesi che il cervello giovane sia più suscettibile alle conseguenze dei microtraumi»

Ma perché 12 anni e non 13 o 14?

«Certamente su questo punto non c'è alcuna documentazione: non esistono evidenze scientifiche a supporto del fatto che dopo i 12 anni il rischio sia minore»

E per gli adulti?

«Allora la correlazione tra colpi di testa e malattie neurodegenerative è al momento un'ipotesi. Esiste certo l'encefalopatia traumatica cronica che provoca un decadimento cognitivo»

In seguito ad un trauma?

«Una serie di microtraumi provoca un'infiammazione che alla fine diventa cronica e noi sappiamo con certezza che un'infiammazione cronica provoca danni e dunque favorisce malattie neurodegenerative e decadimento».

Quindi una serie di piccoli traumi prolungati provocano un'infiammazione che nel tempo danneggia le nostre capacità cognitive. Il rischio c'è?

«Direi che rappresenta un rischio più un allenamento con colpi di testa ripetuti per ore quotidianamente. Un singolo colpo di testa dato in partita non conta. La ripetizione del gesto in allenamento con palloni pesanti, gli stessi che usano gli adulti comporta un maggiore rischio»

Sarebbe utile alleggerire i palloni?

«Certamente.

Sulla demenza da traumi ripetuti esistono molti articoli scientifici come sulla possibile connessione tra morbo di Parkinson e pugilato, penso a Cassius Clay. Molti studi di anatomia patologica hanno riscontrato danni cerebrali causa di decadimento cognitivo. Ma un colpo di testa occasionale non costituisce un rischio».

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