Agrigento torna al passato: si ri-chiamerà Girgenti

Ripristinato l'antico nome dismesso nel 1927: indicherà il centro storico

Agrigento torna al passato: si ri-chiamerà Girgenti

Agrigento si rinnova tornando al passato. Dallo scrigno dei ricordi sempreverdi, quelli che non si possono chiudere in un cassetto, ma vivono imperituri nelle pagine letterarie di grandi scrittori come il Premio Nobel Luigi Pirandello, a cui la città diede i natali, la giunta comunale, guidata dal sindaco Lillo Firetto, ha ripescato l'antico nome di Girgenti. Indicherà il centro storico arabo-normanno-chiaramontano.

La Sovrintendenza ai Beni culturali ha apprezzato il toponimo, come pure storici e studiosi della storia locale fortemente convinti che il nome di Girgenti non possa essere destinato all'oblio. Un nome tanto caro anche, tra gli altri, al papà di Montalbano, lo scrittore Andrea Camilleri, che lo scorso febbraio ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Agrigento, divenendo «il re di Girgenti», località a cui è stato sempre legato.

L'antico nome fu dismesso nel 1927 su volere del duce Benito Mussolini, che decise di dare un nome più «italiano» all'antica Akragas. Se a quel tempo si avvertiva la necessità di dare un'identità a un'Italia che doveva riscoprire la valenza delle proprie bellezze e peculiarità a cominciare dalla sua lingua, da cui furono messe al bando le ingerenze straniere, avviando così un'operazione di «italianizzazione», adesso è tempo di recuperare l'identità storica guardando al glorioso passato della Città dei Templi, famosa in tutto il mondo per il suo patrimonio culturale, archeologico e ambientale di inestimabile preziosità.

Con la decisione di ripristinare l'antico nome di Girgenti per il centro storico l'amministrazione comunale, dunque, vuole rivitalizzare la memoria e l'identità di luoghi senza tempo come la Valle dei Templi, considerando la denominazione storica «un lascito della letteratura e della tradizione locale» da considerare come autentico bene immateriale che, seppure accantonato nel suo uso per molti anni, non ha smesso di tramandarsi di generazione in generazione e per questo va tutelato.

E non si escludono ricadute positive sul territorio grazie allo studio di un percorso storico-letterario da proporre a turisti e visitatori. Il percorso dovrebbe muovere dalla Porta dei venti, abbracciando la cerchia muraria fino alla chiesa della Madonna degli Angeli.

Altra tappa alla chiesa di San Pietro e da qui verso la Porta dei panettieri, dei Saccaioli o Santa Lucia e quella di Marte. Infine il quartiere Rabato fino alla salita San Giacomo, all'istituto Gioeni, all'antico Steri o Seminario per tornare, chiudendo il cerchio, al punto di partenza.

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