
I verdiniani incassano tre vicepresidenze di Commissione a palazzo Madama. Pietro Langella è stato nominato "vice" alla Bilancio, Giuseppe Compagnone alla Difesa e Eva Longo alle Finanze. Tutti sono stati eletti in quota maggioranza. "Abbiamo ottenuto tre vicepresidenze - esulta il capogruppo al Senato, Lucio Barani - tutte molto votate". La mossa di Matteo Renzi, come fa giustamente notare il capogruppo dei senatori azzurri Paolo Romani, sancisce l'ingresso di Ala in maggioranza. "Non avevamo dubbi al riguardo - commenta - oggi c'è stata una ratifica formale". In realtà l'accordo raggiunto sulle vicepresidenze in commissione fa più male al Pd che alle opposizioni.
Ieri il voto degli uomini di Denis Verdini al Senato, decisivo ai fini del raggiungimento della maggioranza assoluta. Oggi la elezione di tre vice presidenti delle commissioni al Senato appartenenti al gruppo Ala. Sono tre, infatti, le vicepresidenze di commissione assegnate al Senato, in quota di maggioranza, al gruppo Ala. I verdiniani Eva Longo, Pietro Langella e Giuseppe Compagnone sono infatti stati eletti vicepresidenti, rispettivamente, delle commissioni Finanze, Bilancio e Difesa. Un'elezione che, per le opposizioni, certifica di fatto l'ingresso di Ala nella maggioranza. Ben diversa invece, la motivazione fornita dal capogruppo di Ala Lucio Barani: "Con una decisione anti-democratica siamo stati esclusi" da un accordo sulle vicepresidenze in quota opposizione "dalle altre minoranza. La maggioranza ha sanato questa decisione".
La decisione di Renzi ha fatto infuriare la minoranza dem. "Forse è il caso che Renzi ci dica se esiste una nuova maggioranza politica che sostiene il governo e che comprende anche Verdini - ha detto Roberto Speranza -e è così si deve aprire un dibattito pubblico e in parlamento". Pier Luigi Bersani ha subito rincarato la dose: "Non accetterei mai uno snaturamento del Pd così evidente e palese. Il Pd non può diventare l'indistinto dove tutto si ammucchia. Queste pensate tattiche e trasformistiche sono destinate a essere spazzate via".
Il deputato di Sinistra Italiana Alfredo D'Attorre sfida i parlamentari del Pd che nelle settimane scorse hanno ripetutamente ribadito l'incompatibilità di Verdini con il progetto del Partito Democratico: "E invece Verdini viene ricompensato della sua 'affiliazione' al progetto Renzi-Boschi con l'assegnazione di tre poltrone al Senato e l'ingresso ufficiale in maggioranza".
Pax vobiscum
Questa è la POLITICA per chi ancora NON l'avesse capito.
Pax vobiscum.
Per poi ripetere la stessa manovra anche alle elezioni successive e così via..
Per poi ripetere la stessa manovra anche alle elezioni successive e così via.. (secondo invio)
mi domando sempre più esterrefatto del perchè i parlamentari e gli europarlamentari di FI non reagiscano a dovere pretendendo la cacciata dal senato di Napolitano e Monti dopo che Alan Friedman ha reso di pubblica conoscenza l'intrigo internazionale e l'attivismo di Napolitano per golpizzare Berlusconi con Monti appena nominato senatore e capovolgere la democrazia italiana. è inaccettabile che il Pd sostenga commissioni parlamentari d'inchiesta di distrazione di massa per le banche e non accetti quella sui fatti del 2011 che hanno scassato il sistema democratico del nostro Paese. la verdinizzazione di Renzi è una di queste nefaste conseguenze.
PRIMA I PROPRI INTERESSI POI QUELLI DELLA NAZIONE.
CHE SCHIFO QUESTA GENTE DI SINISTRA AL GOVERNO, DA BOSCHI A RENZI E ALTRI ANCORA!
GRAZIE!!!!!!
sinistra tutta se ciò che ha fatto Renzi lo avrebbe fatto Berlusconi
Renzi pur di stare al Governo è disposto a tutto prima ha comprato il NCD dando loro Ministri e sottosegretari visto il malumore nel NCD ha
acquistato Verdini ed anche in questo caso ha pagato dando ai Verdiani
tre vice presidenze ecco la morale di questo baldo giovane e del PD