Due poliziotti uccisi da due rapinatori venuti dal Centro America. È successo a Trieste ieri pomeriggio all’esterno della questura dove i due erano stati portati per accertamenti. Hai voglia a gettare acqua sul fuoco dell’allarme sicurezza per fare dimenticare al più presto la breve ma intensa stagione di Salvini sceriffo d’Italia. La sicurezza non è «una percezione» né una «vicenda politica». La sicurezza è un fatto, e la verità è che di fatto in questo Paese ce n’è davvero poca, soprattutto per le centinaia di migliaia di stranieri che vagano per le nostre città fuori da ogni controllo e da ogni regola. Più di un terzo dei denunciati o arrestati - come ha reso noto ieri il capo della Polizia - non è italiano e questo qualche cosa vorrà pur ben dire, dato che gli stranieri (regolari e no) sono ufficialmente il 12% della popolazione. Chissà se i due agenti morti appartenevano ai «pochi per bene» che secondo il ministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti vestono la divisa della Polizia. Chissà se solerti colleghi andranno a indagare con malizia invece che sugli assassini sul «perché i poliziotti erano lì e perché non hanno sparato», come è stato ignobilmente fatto in occasione dell’uccisione a Roma del carabiniere Cerciello abbattuto da 32 coltellate sferrate da un giovane tossicomane americano fermato per un controllo. Insomma, chissà se questa volta riusciremo a stare tutti, alla faccia del ministro odiatore di divise e dei colleghi seminadubbi, dalla parte della polizia senza se e senza ma, indipendentemente dalla dinamica dei fatti, da errori ed omissioni di regole teoriche che poco hanno a che fare con la realtà sul campo. Non dubitiamo che Luciana Lamorgese, neo ministra dell’Interno, sa bene cosa fare, è donna seria e concreta e siamo in buone mani. Non altrettanto possiamo dire del governo nel suo complesso. I partiti che lo compongono considerano la sicurezza una questione fascista, il rigore un principio di destra, il controllo dei confini un tema da Papeete. Ma soprattutto sono troppo presi a farsi la guerra tra di loro per avere il tempo di farla ai criminali. Non a parole ma con i fatti: nella manovra finanziaria in discussione non c’è un euro per le forze dell’ordine, nessun stanziamento per aumentare il loro organico e il loro addestramento.
In compenso hanno rimesso al centro della loro agenda lo ius soli per garantire la cittadinanza italiana anche a questo esercito di sbandati. Altro che ius soli, siete dei pazzi. Pensate allo «ius poliziotti» e a ridare loro dignità, poi si parlerà del resto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.