Che sia il Sud a sostenere il peso maggiore dell'emergenza sbarchi è innegabile, ma anche ovvio. La rotta principale dell'esodo da Africa e Medio Oriente approda sulle coste siciliane, calabresi e pugliesi e gli arrivi sono continui: inevitabile che i centri di accoglienza siano pieni. Ma sono gli stessi dati del Viminale a smentire la tesi dell'egoismo del Nord: ospita un profugo su 4. E Maroni li cita in un post su Facebook che ribalta la prospettiva: «Da che pulpito viene la predica sull'accoglienza!!! Ecco la ripartizione degli immigrati rispetto alla popolazione (fonte Viminale): Lombardia 9% - regioni rosse: Puglia 7%, Calabria 6%, Piemonte 6%, Emilia Romagna 5%, Toscana 4%, Marche 3%, Friuli Venezia Giulia 3%, Umbria 1%».
Dietro la reazione di Maroni c'è dunque anche una rappresentazione dell'egoismo del Nord che non risponde alla realtà e che invece è stata cucita strategicamente e, non a caso, fatta esplodere con un'accorta regia, paradossalmente più attenta ai tempi del voto alle Regionali che a quelli dell'emergenza profughi. Il 27 maggio scorso il prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento immigrazione del Viminale, ventilava in un'intervista al Corsera , una «redistribuzione dei profughi più profonda, più capillare, soprattutto al Centro-Nord», usando toni soft e dicendo nero su bianco che si aspettava dopo il voto per evitare contraccolpi elettorali alla maggioranza di governo: «Una fase in cui ho il dovere di essere prudente, è giusto rispettare il contesto pre elettorale». E infatti la circolare del Viminale che ordinava ai prefetti di reperire nuove strutture per 6.500 immigrati arriva non a caso il 3 giugno, a urne appena vuotate. Alfano rincara la dose continuando a chiedere «più solidarietà al Nord» (mentre in realtà nell'elenco di chi viene chiamato a creare nuovi posti letto ci sono anche Campania, Toscana ed Emilia Romagna). Così la questione diventa politica e le Regioni a guida di centrodestra, pressate dal Viminale, reagiscono con lo stop all'accoglienza per altri 5.000 profughi.
La Lombardia di Maroni ora viene tacciata di egoismo, ma anche nelle tabelle più recenti del Viminale risulta fin qui la terza regione più accogliente d'Italia con 5.863 profughi accolti, seconda a Sicilia (13.999) e Lazio con 8.490 (ma Mafia capitale ha spiegato cosa c'era dietro tanta generosità).
I dati del Viminale mostrano anche che in Lombardia, pur avendo il governo scelto di non realizzare grandi centri di identificazione o accoglienza, come il Cara di Mineo, da mesi al centro di inchieste per malaffare, sono state invece aperte 262 strutture di permanenza temporanea, più che in Sicilia (110) e nel Lazio (105).
L'altra stranezza del dibattito di questi giorni, è che gli strali si concentrano su Maroni, tacciato di egoismo e razzismo, mentre nessuno dice che nell'accogliente Milano l'assessore ai Servizi sociali Pierfrancesco Majorino usa parole durissime contro il ministro Alfano ed è altrettanto perentorio nel chiudere la porta a nuovi arrivi: «Dopo gli ultimi 800 arrivi in città non c'è più posto - ha fatto sapere -. In emergenza ci occuperemo solo di bambini». Dal 2013 a oggi a Milano sono state assistite ben 63.
000 persone, soprattutto siriani ed eritrei, e il Comune ora dice basta. C'è poi lo stop che viene da un'altra amministrazione «rossa», quella friulana di Debora Serracchiani. Ma i «no» di sinistra a quanto pare sono meno scandalosi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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