Altro che ultimatum, altro che dimissioni sul tavolo e via dicendo. Giuseppe Conte ha appena finito di riprendere i due alleati di governo, che ecco consumarsi l'ennesimo strappo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Questa sera, subito dopo la conferenza stampa del presidente del Consiglio, si è tenuto un incontro a Palazzo Chigi per trovare la quadra sul decreto "Sblocca cantieri". Ma il vertice sì è concluso con un nulla di fatto. Non è stata, infatti, trovata l'intesa politica sull'emendamento presentato del Carroccio per la sospensione del codice degli appalti.
"Non sono qui per galleggiare", ha appena detto Conte in conferenza stampa minacciando di rimettere il proprio mandato nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Per quanto sia stato duro nei toni, il premier non dev'essere riuscito a convincere né Matteo Salvini né Luigi Di Maio. Tanto che, nel vertice che si è tenuto subito dopo, leghisti e Cinque Stelle hanno ripreso a darsele di santa ragione. Un vero e proprio pasticcio che finisce per impatanare un altro decreto che agli occi del Carrocio è fondamentale per far ripartire le opere pubbliche in tutto il Paese, ma che i pentastellati stanno osteggiando in tutti i modi. A quanto apprende l'agenzia Adnkronos da fonti di governo presenti a Palazzo Chigi, la Lega si sarebbe rifiutata di ritirare l'emendamento che sospende per due anni il codice degli appalti. Si tratta di una proposta di modifica al decreto "Sblocca cantieri" arrivata dopo la riunione di governo di martedì scorso per decidere gli emendamenti governativi al provvedimento, ragion per cui Conte aveva appunto chiesto un chiarimento alle due forze di maggioranza.
Durante il vertice a Palazzo Chigi, il viceministro all'Economia, Massimo Garavaglia, sarebbe stato incalzato da Conte a entrare nel merito della sospensione momentanea del codice degli appalti ma, secondo quanto fanno sapere all'Adnkronos fonti di governo, il leghista avrebbe opposto un netto "no". Un rifiuto che avrebbe generato una forte irritazione nel presidente del Consiglio che, a quanto si apprende, avrebbe detto ai presenti: "È una questione di metodo, così non va bene... è una cosa che avevamo già archiviato". Poi, rompendo le fila e mandando tutti a casa, ha sbottato: "Per me questa riunione finisce qui...".
A questo punto il decreto "Sblocca cantieri" rischia di non ruscire a tagliare il traguardo. I tempi per l'approvazione sono, infatti, strettissimi. La deadline è prevista per il 17 giugno, ma il decreto deve ancora passare da Montecitorio.
"Il Carroccio sta cercando il casus belli per rompere", è il sospetto che aleggia in queste ore a Palazzo Chigi. Lo "Sblocca cantieri", con il suo percorso a dir poco accidentato, potrebbe essere la misura giusta per far saltare il banco con i Cinque Stelle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.