Anche la Corte dei Conti smonta la manovra di Renzi

La Corte dei Conti smonta la manovra economica del governo: "Lascia nodi irrisolti, dubbi sulle coperture"

Anche la Corte dei Conti smonta la manovra di Renzi

La Corte dei Conti smonta la manovra economica del governo. Dopo i dubbi espressi ieri dai tecnici di Camera e Senato e il grido d'allarme delle Regioni, ora è la volta della magistratura contabile.

"L’onere dell’aggiustamento di bilancio graverà prevalentemente sulle amministrazioni locali, con ripercussioni negative sulla qualità dei servizi. La legge di stabilità dispone la riduzione di oltre 2 miliardi del fabbisogno sanitario nazionale standard per il 2016. La riduzione operata, se valutata al netto degli 800 milioni necessari per l'adeguamento delle prestazioni ai nuovi Lea, fa sì l'incremento delle risorse rispetto al 2015 è solo di 500 milioni", ha dichiarato il presidente della Corte dei Conti Raffaele Squitieri nel corso delle audizioni preliminari all'esame dei documenti di bilancio per il 2016-2018 davanti alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.

Squitieri continua: "Anche nel triennio 2016-18 il concorso delle amministrazioni locali agli obiettivi di finanza pubblica risulta particolarmente rilevante". E ancora: "L’allentamento della correzione di bilancio secondo il governo non pregiudicherebbe un rientro del disavanzo di dimensioni significative con un deficit/Pil a fine 2016 più vicino al 2 che al 3 per cento. Un risultato che trova conferma anche nelle previsioni di finanza pubblica dei centri di ricerca ma che sconta il carattere temporaneo di alcune coperture e il permanere di clausole di salvaguardia rinviate al futuro. Un loro riassorbimento nel 2017 e nel 2018 richiederà la individuazione di consistenti tagli di bilancio o aumenti di entrate sia pur resi meno onerosi dai benefici di una maggiore crescita.

Nonostante la riduzione della spesa già scontata nel tendenziale sia impegnativa, le condizioni economiche avrebbero potuto consigliare l’adozione di interventi sulla spesa fiscale (riguardanti ad esempio un articolato intervento sulle aliquote Iva agevolate o sulla stessa struttura delle aliquote Iva) eventualmente attutiti (ma non annullati) con misure di sgravio".

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