Scintille nel governo giallorosso: a dominare è il caos. All'interno dell'esecutivo non filtra certamente aria positiva, anzi: la crisi potrebbe essere alle porte. A dare forza a questo ipotetico scenario è stato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, che sul proprio profilo Twitter ha avvertito chiaramente: "Un ultimatum al giorno toglie il governo di torno". Il durissimo allarme è arrivato dopo l'improvvisa offensiva targata Movimento 5 Stelle: "Senza di noi non si va da nessuna parte".
Gli animi
A rilanciare il tweet ci ha pensato inizialmente il segretario Nicola Zingaretti, che poi è sbottato: "Sono basito da tanta irresponsabilità visto che la manovra è stata approvata neanche 48 ore fa ed ora è a Bruxelles dove la stanno esaminando". Il governatore della Regione Lazio ha infine concluso: "Adesso vedremo la discussione parlamentare, ma godiamoci il fatto che questo Paese crede in questa manovra economica. È una bella manovra, abbiamo il dovere di trovare l’unità". Sono poi seguiti il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, che ha aggiunto: "Registriamo che M5S continua a tenere nel mirino i lavoratori dipendenti a basso reddito con la singolare argomentazione che 50 euro di taglio del cuneo sono pochi! Bene, aumentiamoli!".
Ma nel Partito democratico si registra anche la presenza di alcune figure pronte a placare le polemiche.
Maurizio Martina è dell'idea che "alcuni rilievi che stanno emergendo su alcune norme in legge di bilancio per le partite Iva vadano ascoltati con attenzione" e si dice certo sul fatto che "il governo sarà pronto a lavorare a miglioramenti che non penalizzino i lavoratori autonomi ma li aiutino". Anche Ettore Rosato ha considerato la posizione del M5S come un "non ultimatum" e ha invitato a "drammatizzare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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