Con Appendino Torino mecca dei musulmani

Mutui senza interessi, credito agevolato e banca islamica in città. Per fare cassa. E non solo

Con Appendino Torino mecca dei musulmani

Accesso al credito più semplice per i musulmani che intendano acquisire case o investire a Torino. Mutui su misura, senza interessi. Strumenti sharia compliant che rispettino le regole della finanza islamica. Il tutto in attesa che sbarchi presto in città la prima banca islamica d'Italia. L'integrazione a doppia velocità con corsia preferenziale per il mondo arabo porta dritta sotto la Mole, nella seconda enclave a cinque stelle dove, dalla vittoria delle amministrative lo scorso giugno, batte la bandiera della Mezzaluna.

Divisa tra viaggi istituzionali a caccia di investimenti tra i ricchi fondi del Medio Oriente e patrocini ai congressi di finanza islamica che si svolgono in casa, la sindaca grillina Chiara Appendino rilancia il suo piano per una città muslim friendly. Questione di bilancio, che langue. Ma anche di «inclusione sociale». Ieri intervistata da Maria Latella su Sky, oltre ad annunciare azioni legali contro il governo perché restituisca al comune 61 milioni di euro del fondo perequativo Imu-Ici, ha ricordato che la «finanza islamica non è solo possibilità di raccogliere opportunità economiche, con finanziamenti in infrastrutture e aziende, ma è anche un tema di integrazione». L'attenzione è rivolta ai 50mila immigranti di religione musulmana che vivono in città e che tengono i soldi sotto il materasso perché in Italia non esistono sportelli islamici fedeli ai dettami religiosi. Gli stessi che impediscono loro di «comprare case», visto che i mutui sono vietati dal Corano insieme a qualsiasi strumento finanziario che comporti degli interessi passivi. E allora vanno agevolati, ribadisce la grillina, perché solo così ci può essere vera «integrazione». Tanto che per loro il Comune studia delle alternative su misura, delle «possibilità di accedere al credito senza violare le prescrizioni del Corano permettendogli di acquistare una casa o di aprire una attività». Allo studio della giunta c'è già un protocollo da predisporre con i tribunali che consenta agli acquirenti musulmani il pagamento a rate sulle vendite a incanto. Ma nel mercato immobiliare interno ci sono anche intere aree urbane «che stiamo mappando» per incentivare insediamenti appetibili ad acquirenti e istituti finanziari del Medio Oriente.

Giorgia Meloni ci

legge «uno scientifico piano di islamizzazione della città di Torino - dice la leader di Fratelli d'Italia - Ancora una volta il M5s dimostra di essere parte integrante del sistema che sta distruggendo le nostre Nazioni».

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