Ultim'ora
Scholz chiama Putin: "Ritiri le truppe e negozi con Kiev"
Ultim'ora
Scholz chiama Putin: "Ritiri le truppe e negozi con Kiev"

Gli arrivi non si fermano: ieri altri 1.500 sbarcati da due navi militari straniere

In 923 a Corigliano Calabro, in 640 a Bari: il 2017 è l'anno dei record

Gli arrivi non si fermano: ieri altri 1.500 sbarcati da due navi militari straniere

Gli sbarchi proseguono a pieno regime in questa «calda» estate 2017, anno record di approdi. Nel porto di Corigliano Calabro sono arrivati 923 immigrati. Hanno viaggiato a bordo della nave militare tedesca Rhein. Si tratta di 595 uomini, 121 donne, delle quali 14 incinte, e 203 minori, parecchi dei quali non accompagnati. Tra i passeggeri c'erano anche sette feriti, per fortuna in condizioni non gravi. Destano invece preoccupazione le condizioni di un padre di famiglia, per via delle brutte ferite. L'uomo ha viaggiato insieme con la moglie e un figlio minore. Per gli altri migranti, i primi accertamenti sanitari non avrebbero evidenziato patologie gravi.

Sul posto, coordinati dalla prefettura di Cosenza, sono presenti le autorità portuali, le forze dell'ordine e le associazioni di volontariato. Visto l'alto numero di immigrati e la pressione continua di questi ultimi tempi sulla macchina dell'accoglienza che si mette in moto a ogni approdo, le operazioni di sbarco termineranno soltanto oggi. Dopo che tutti saranno identificati, gli immigrati saranno trasferiti in altre Regioni, secondo il Piano di riparto stilato dal Viminale, che vede come prima Regione per accoglienza la Lombardia. Resteranno in Calabria, invece, i minori non accompagnati.

Sbarco ieri mattina anche a Bari. A bordo della nave Hms Echo della Marina britannica sono arrivati al porto 640 immigrati nordafricani. Tra loro ci sono anche alcune donne incinte. Al porto sono state predisposte le tende per il primo soccorso e le fasi iniziali di identificazione. Anche in questo gruppo di migranti c'è un uomo ferito con arma da fuoco. Secondo le testimonianze sarebbe stato colpito prima di imbarcarsi. Gli scafisti di una parte del gruppo giunto al porto di Bari sarebbero due egiziani sui quali la questura di Bari sta effettuando gli accertamenti. «Abbiamo bisogno di tutti voi» ha scritto su Facebook il sindaco Antonio Decaro. E davanti a palazzo di Città è stato allestito un punto di raccolta di abiti, scarpe e cibi a lunga conservazione, oltre ad abbigliamento per neonati, visto che ne sono parecchi insieme con le loro mamme. Al lavoro, ovviamente, anche la macchina istituzionale della prima accoglienza. Gli immigrati saranno trasferiti in altre strutture sparse per lo Stivale.

Altri cinque scafisti sono stati identificati giovedì a Pozzallo. Sono due egiziani, due del Gambia, e uno delle Isole Comore. Su due dei gommoni soccorsi dalla Guardia costiera italiana vi erano due nocchieri con compiti ben prestabiliti: chi curava il timone e chi la bussola e le comunicazioni satellitari, sul terzo natante vi era un uomo tuttofare. Uno dei migranti sottoposto a fermo era ancora in possesso di un telefono satellitare e un navigatore marino. A inchiodare gli scafisti sono state le testimonianze dei passeggeri che hanno parlato di diverse imbarcazioni partite dalle coste libiche in diversi momenti.

Al porto di Pozzallo mercoledì sono arrivati in tutto 481 immigrati, di cui 61 minori. I cinque scafisti, che avrebbero preso accordi con gli organizzatori libici, sono stati rinchiusi nella casa circondariale di Ragusa a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Gli immigrati sono stati ospitati nell'hotspot di Pozzallo per poi essere trasferiti nelle strutture individuate dalla prefettura di Ragusa in tutta Italia. Nel solo 2017 in questo hotspot hanno già fatto ingresso 3.873 migranti in occasione di 21 approdi, nel 2016 ne sono arrivati 18.488 in occasione di 56 sbarchi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica