Roma - I firmatari del documento che accusano il Papa di eresia sono saliti a 68 nel giro di poche ore e in Vaticano si apre un autunno fatto di veleni, giochi di potere, e perfino il terzo filone di Vatileaks.
Giornalisti, teologi e sacerdoti (al momento nessun cardinale e solo un vescovo in pensione, lo statunitense Rene Henry Gracida) hanno sottoscritto un documento contenente sette presunte eresie nella Amoris Laetitia, l'esortazione apostolica firmata da Bergoglio che ipotizza un'apertura sulla possibilità di concedere la comunione ai divorziati risposati. Inizialmente si è trattato di 62 firmatari, tra cui Ettore Gotti Tedeschi, banchiere dell'Opus dei, presidente dello Ior dal 2009 al 2012, e il capo dei Lefebvriani, Bernard Fellay. Ieri si sono aggiunte altre sei firme, tra cui l'italiano Mauro Faverzani, coordinatore editoriale della rivista «Radici Cristiane». Si può sottoscrivere la petizione sul sito correctiofilialis.org. Ieri mattina, era circolata la notizia che il Vaticano avesse bloccato l'accesso alla pagina web dai pc all'interno delle Mura Leonine. Ma il portavoce, Greg Burke, ha spiegato che semplicemente ci sono dei filtri che scattano automaticamente per diversi contenuti, dalla pornografia alla pubblicità fino ai malware. Nessuna censura. «Figurarsi se facciamo questo per una lettera con 60 nomi», ha scherzato. E monsignor Dario Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione del Vaticano, ha spiegato come funziona la sicurezza informatica modello Santa Sede. «Dalla nascita della Segreteria per la Comunicazione ha detto il dicastero si è dotato di apparati e policy per garantire la sicurezza delle postazioni di lavoro, come avviene in tutte le aziende del mondo. Le nostre politiche di sicurezza informatica non permettono il raggiungimento di siti identificati parked-domains, come in questo caso, su cui è facile trovare annunci pubblicitari ma è anche un repository di malware».
E i vescovi italiani hanno difeso Francesco. «Il Papa chiama ognuno a fare la sua parte.
Sa che c'è bisogno di tutti ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti aprendo il suo primo consiglio permanente da presidente della Cei - e chiede di liberarci dal clericalismo, perché ogni persona possa avere pienamente il suo spazio in una Chiesa autenticamente sinodale». SSar- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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