28 ottobre 2018. A Predappio si celebra il ricordo della marcia su Roma. Tra i manifestanti c'è una donna di mezza età che tiene un bambino in braccio. Con la mano dell'altro braccio, fa il saluto romano. Clic. Una macchina fotografica ferma quel momento. Il giorno dopo, sul Corriere della Sera, compare la foto scattata da quella macchina. Qualcuno la riconosce. È l'avvocato Francesca Risito, residente a Porto Recanati e iscritta all'ordine professionale di Ancona. Esattamente un mese dopo, la legale si vede arrivare a casa una lettera. È l'ordine, che la avvisa di avere aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti.
La notizia, data dal Resto del Carlino, fa presto il giro della rete. La Risito non ci sta e si difende così: "C'è un diritto costituzionalmente protetto: la libertà di pensiero e di manifestare. È una demolizione dell'immagine professionale non ammissibile". A parte che fare il saluto romano non è reato, come precisa lei stessa "la manifestazione di Predappio era autorizzata dal Questore di Forlì, si svolge ogni anno e ci sono andata come faccio sempre, in memoria della marcia su Roma e di sua eccellenza Mussolini. La bambina è figlia di amici, sono stata fotografata a mia insaputa, non so perché. Forse perché sono donna, forse perché sono bionda.
Le mie idee sono quelle. Non voglio ricostituire il partito fascista - continua la legale marchigiana - nessuno a Predappio lo vuole, per me si tratta soltanto di una filosofia improntata alla disciplina e al rigore".Saluto romano a Predappio con una bimba in braccio: ammonita un’avvocatessa https://t.co/9i22DEkagQ pic.twitter.com/po5407cIEi
— Corriere della Sera (@Corriere) 29 novembre 2018
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.