Il babbo l'ha tirata in ballo per Banca Etruria ma la Boschi parla dello sviluppo del Sudafrica

Il sottosegretario fa finta di nulla e si conferma abile nella fuga dalle responsabilità

Il babbo l'ha tirata in ballo per Banca Etruria ma la Boschi parla dello sviluppo del Sudafrica

Roma - Se continua così, sarà dura per i paparazzi quest'estate tornare a casa con gli scatti di «Mariaele» reginetta di spiaggia. L'indiscussa «sexy girl» del governo che ha tenuto banco sui rotocalchi nelle estati 2015 e 2016, s'è tuffata di nuovo. Immersione profonda fino ad acque tornate calme. Come dopo il referendum, come dopo la selve di scandali che l'affliggono.

Ancora una volta, s'è tramutata nell'imprendibile sirenetta del mondo invisibile. Accade sempre, quando il gioco si fa duro, le sue bugie vengono smascherate, la sua credibilità sommersa dal reale. L'altra mattina, mentre in edicola campeggiavano le intercettazioni di papà Boschi che promette di parlare di banca Etruria alla figlia e quindi al «presidente» (Renzi?), la sottosegretaria augurava giuliva una «buona domenica» ai numerosi seguaci di Facebook. Surclassati nell'entusiasmo, va detto, da quelli rimediati in una settimana - poco meno di seimila! -, dopo l'approdo a un'altro social che va per la maggiore tra il pubblico adolescenziale e meno politicizzato: Instagram. Merito della strategia mediatica varata da qualche settimana, dopo il licenziamento del renziano Di Bonaventura e l'arrivo dell'uomo suggerito alla Boschi nientepopodimeno che da Chicco Testa. Si chiama Gianluca Comin, è stato per anni direttore delle relazioni esterne di Enel nonché, nel 1996, bravissimo portavoce dell'ex ministro prodiano Paolo Costa. L'uomo giusto per imprimere senso di marcia all'incespicante cammino della Boschi. Fallito il profilo della «secchiona», della puledra di pura razza aretina, Maria Etruria travolta dagli scandali e isolata anche all'interno del Nazareno sta ripiegando su un profilo individuale sicuramente più capace di indurre benevolenza. Quello più intimista, da «divetta rubacuori» di fotoromanzo, come si sarebbe detto un tempo. Per capirlo, basta guardare la gallery su Instagram: basta selfie, solo foto che la ritraggono in mezzo alla gente, possibilmente bambini, o di lei che sa essere - come ogni diva che si rispetti - persino «normale», cioè al livello di noialtri mortali, e dunque colta sul bus mentre torna a casa stanca dopo una giornata di lavoro.

Ecco, se questa è la nuova strategia comunicativa, resta però identica la passione per la fuga (dalle responsabilità). Quando si scatenò il putiferio per le rivelazioni di de Bortoli (a proposito, si sa nulla della famosa denuncia per diffamazione?), Mariaele fece voto di serenità e su Facebook discettò sul «primo anniversario della legge sulle unioni civili» (a Roma c'è un'espressione assai colorita per definire l'interesse riscosso da eventi del genere).

Ieri, con gli scandali Etruria e Consip che sembrano asfissiare il Giglio magico, la Boschi riferiva di aver incontrato «una donna straordinaria: Bathbile Olive Dlamini, ministra dello sviluppo sociale del Sud Africa. Con lei abbiamo discusso della partecipazione delle donne alla vita politica ed economica». Discussione memorabile.

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