Anche all'epoca del «governo del cambiamento» gli attovagliamenti romani, molto trasversali, dove da decenni si riunisce il bel mondo del potere in tutte le sue varie declinazioni, fanno discutere e dettano l'agenda. E così è stato per la cena organizzata martedì sera da Annalisa Chirico, giornalista del Foglio, presidente dell'Associazione «Fino a Prova Contraria», da due anni attiva sui temi del garantismo e della «giustizia giusta». Risotto basmati allo zafferano, branzino e strascichi di polemiche. Molti hanno visto nell'incontro un tentativo di «portare Matteo Salvini a più miti consigli», costringendolo ad abbandonare il suo «sovranismo arruffone» (copyright Chirico) col fine di farlo diventare un leader «riformatore», naturalmente in funzione anti-grillina. E se Alessandro Di Battista, in piena campagna elettorale per le europee, ha sfruttato l'occasione per rispolverare alcuni toni del vecchio M5s del «vaffa», ieri è stata la Chirico a intervenire di nuovo per chiarire la vera funzione del meeting alla sala eventi «La Lanterna» di Roma.
La giornalista ha commentato l'evento, parlando di una «grande serata» e ha sottolineato «l'umiltà e l'attenzione verso tutti di Matteo Salvini». Presenti personaggi dell'imprenditoria come Flavio Briatore, Urbano Cairo, Luca Cordero di Montezemolo, Claudio Lotito, Marco Tronchetti Provera. Magistrati della corrente garantista e «anti-Davigo» come Nicola Gratteri e Francesco Lo Voi, tra i politici il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, quella della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari, i renziani Francesco Bonifazi e Luca Lotti. Ma soprattutto Maria Elena Boschi e Matteo Salvini, bersagliati da fotografi e telecamere come due star dello spettacolo. «Matteo Salvini e Maria Elena Boschi ieri si sono salutati dandosi un bacio sulla guancia - ha detto la Chirico durante la trasmissione radiofonica di Rai Radio 1 Un giorno da pecora - e poi Salvini ha salutato anche Bonifazi: nella diversità delle idee politiche loro sono persone civili e cortesi». Anche se il Capitano non è mai stato prodigo di «carezze» nei confronti dell'ex ministro Boschi. Sul caso Etruria, ad esempio, tirato fuori di nuovo a novembre scorso: «Con quale faccia va a rivendicare i diritti degli immigrati dopo la vicenda Banca Etruria?», diceva Salvini. E un anno fa: «È incredibile che la Boschi sia ancora al governo». Più recente la vendetta della renziana dopo il salvataggio di Carige: «Salvini e Di Maio si vergognino», questo il commento.
I Cinque stelle invece non c'erano, nemmeno il Guardasigilli Alfonso Bonafede. Sul punto, la Chirico risponde così: «Con lui avevo ottimi rapporti fino a che è diventato ministro, poi non sono riuscita più a parlarci. È stato invitato ma lui non mi calcola più».
Mentre a Di Battista, che aveva parlato di ancièn regime, replica: «Forse si riferisce al regime castrista di cui è fan». E continuano le polemiche sui costi della cena: seimila euro per ogni tavolo composto da dieci persone. Salvini era ospite, e Bonifazi e Boschi hanno pagato la quota di 600 euro. I renziani e il ministro erano seduti a due tavoli diversi, il primo affiancato da alcuni magistrati.
A contribuire al finanziamento della serata, anche donazioni da parte di una serie di aziende private. «L'attività politica e sociale si finanzia, gli eventi hanno dei costi, non te li regala Babbo Natale», conclude Chirico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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