Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge del Veneto sui simboli del leone di San Marco, che la regione guidata da Luca Zaia aveva reso obbligatori per gli uffici pubblici. Tutti con la bandiera simbolo di Venezia da esporre con orgoglio, pena una multa salata. La decisione del governo è quasi scontata eppure non fa che rinvigorire lo scontro tra Venezia e Roma, andandosi a sommare alle polemiche sui vaccini e sui veleni del Pfas.
Facciamo un salto indietro. A fine agosto il consigliere regionale veneto ha approvato una legge intitolata "Nuove disposizioni in materia di uso dei simboli ufficiali della Regione del Veneto": in sostanza una norma che imponeva a tutti gli edifici pubblici, scuole e prefetture comprese, di esporre i simboli del Veneto. Bandiera, gonfalone, sigillo e fascia apposita per i sindaci. Il governo ha però impugnato la legge in quanto alcune norme riguardanti l'esposizione della bandiera veneta contrastano con la legislazione statale relativa all'uso dei simboli ufficiali. Ne consegue l'invasione nella competenza legislativa riservata allo Stato in materia di "ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali", stabilita dall'articolo 117, secondo comma, lett. g) della Costituzione, nonché la violazione dei principi costituzionali di ragionevolezza, uguaglianza e di unità di cui agli articoli 3 e 5 della Costituzione.
Le polemiche erano sorte all'interno del consiglio regionale anche durante la discussione del provvedimento. L'ufficio legislativo regionale, infatti, aveva dato il suo parere negativo, sottolinenando proprio il rischio che la legge venisse impugnata dal governo di fronte alla Corte Costituzionale. La legge obbliga tutti gli uffici statali ad esporre la bandiera del Veneto e in caso di mancanza sono previste delle sanzioni.
La relatrice della legge, Silvia Rizzotto, al Corriere del Veneto aveva detto: "Ci teniamo che i nostri concittadini conoscano i simboli della loro terra. Ci sono polemiche per via delle sanzioni (da cento a mille euro, ndr), e qualcuno addirittura paventa ricorsi alla Consulta, ma l’esperienza ci insegna che questo è l’unico modo per far rispettare un obbligo, come conferma il fatto che già oggi quello di esporre la bandiera della Regione non viene rispettato da alcuni enti strumentali dell’ente. Nessuno scandalo: chi viola gli obblighi previsti per il tricolore italiano finisce addirittura nel penale".
La Regione si era impegnata ad aiutare finanziariamente scuole e ospedali per acquistare aste e bandiere col leone di San Marco. E l'idea è quella di spingere anche i cittadini ad esporla fuori da ogni casa, come fanno gli americani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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