Guiderà un'Aston Martin DB10, si aggirerà per i palazzi e i monumenti di Roma (oltre che per il Messico, Tangeri e le alpi austriache), snobberà la Reggia di Caserta (la produzione avrebbe voluto ambientare lì alcune scene, ma pare che la location fosse eccessivamente dispendiosa), se la vedrà con un cattivo da Oscar (Christoph Waltz) e con Andrew Scott, potrà contare sul nuovo M (Ralph Fiennes), il capo dei servizi segreti di Sua maestà, e sul giovane alleato Q (che sarà interpretato da Ben Whishaw), avrà sempre la faccia maschia e stropicciata di Daniel Craig (l'uomo dall'andatura perfetta) e porterà a braccetto una Bond girl cinquantenne: Monica Bellucci.
Arriva (in realtà sarà nelle sale da ottobre 2015) il ventiquattresimo film sull'agente 007, sempre con la regia di Sam Mendes, che con l'ultimo Skyfall ha incassato 1,1 miliardi di dollari, e si intitolerà Spectre . «Bond, James Bond», sul grande schermo, e possibilmente in smoking, come al solito salverà il mondo: la pellicola promette gimcane, scontri, scene memorabili come un'auto che vola nel Tevere e Bond che atterra in paracadute su Ponte Sisto. Ma intanto «Bond, James Bond», fuori dal set, stavolta ha già salvato le donne.
Ora, è vero che la donna in questione è Monica Bellucci, una che il tempo ha trattato con una minuzia da orefice, rifinendo ogni rughetta come un gioiello, ma sta di fatto che una Bond girl cinquantenne è una conquista per tutto il genere femminile. Dal momento che per il ruolo non hanno mai cercato attrici come Meryl Streep e dal momento che Monica Bellucci non è mai stata Meryl Streep, si può ben supporre che oggi i requisiti di una «pupa da spia» alberghino comodamente anche in una splendida ragazza di mezzo secolo.
Certo, Monica sarà tallonata dalla giovane francese Léa Seydoux (diciannove anni meno della diva italiana e medesimo interesse per il Bond più sexy della storia) ma siamo convinti del fatto che saprà rubarle la scena con uno dei suoi soliti silenzi appassionati. A lei e alla nuova Miss Moneypenny (Naomie Harris), la segretaria di M, precisa, composta, silenziosa, intuitiva e, manco a dirlo, perennemente innamorata dell'agente inglese.
Ma intanto c'è lei, Monica. Da Città di Castello al servizio di Sua maestà: 86,5-61-89 (intese come misure), 1,73 (intesa come altezza), 50 (intesi come anni). Saprà vestire le notti di Bond col minimo di battute necessarie, tanto è sempre così con la Bellucci, quando la macchina da presa gira su di lei sembra diventi improvvisamente afona, ma l'effetto è garantito lo stesso, o forse è garantito proprio per questo. Basterà la faccia, il décolleté compresso in un Dolce&Gabbana, quell'oceano moro di capelli e i monumentali fianchi, da una che non si è mai dovuta negare nulla a tavola. Mamma, ex moglie, migrante di lusso (si è invaghita della Francia ai tempi del matrimonio con Vincent Cassel e la Francia si è invaghita subito di lei), partenopea, testimonial, attrice, imbronciata, golosa e divina. Chi l'ha detto che le donne hanno appiccicata addosso una data di scadenza? E chi l'ha detto che le attrici, ancor più delle donne, hanno appiccicata addosso una data di scadenza? Monica chiamata al ruolo della femmina del cinema per eccellenza ribalta tutto.
Che soddisfazione Monica accanto a Craig, che invidia Monica accanto a Craig.
Uno che sa schivare gli spari, guidare qualsiasi cosa si muova, sopravvivere a un disastro aereo, coricarsi in croccanti lenzuola senza mai far cilecca, bere ettolitri di vodka rimanendo sobrio e facendo ubriacare il nemico, calarsi da un grattacielo ed entrare a un party all'ambasciata dandosi una spolveratina al bavero della giacca e infilandosi una mano in tasca. Praticamente una Barbie in calzoni (anche la plasticosa biondina sa sciare, ballare, scalare, cucinare, partorire, far partorire, sparare...) ma in carne e ossa e piena zeppa di testosterone.
Se Craig, e lo 007 dentro di lui, ci fa credere che esistono
uomini capaci di scavare sempre una tana per due, ma solo per la durata del film, Monica accanto a Craig, la Bond girl cinquantenne, è qualcosa che ci ridà un certo senso del possibile. Ma per davvero. E anche a film finito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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