"Bene la sostanza, non il metodo". Il Papa si smarca da Gandolfini & C.

Il mondo cattolico si è tenuto a distanza: "Iniziativa politica"

"Bene la sostanza, non il metodo". Il Papa si smarca da Gandolfini & C.

Roma - Alla fine Papa Francesco che non voleva intervenire sul tema è stato «costretto» a dire la sua, incalzato dai giornalisti che in volo da Roma a Rabat, in Marocco (dove il Pontefice ha iniziato ieri un viaggio di due giorni), gli chiedevano cosa pensasse del tanto discusso convegno sulla famiglia di Verona. «Non me ne sono occupato ha tagliato corto Francesco ho sentito la risposta del segretario di Stato (il cardinale Pietro Parolin, ndr) e mi è sembrata giusta ed equilibrata». Punto. E Parolin precisava di essere d'accordo con la sostanza, ma non con le modalità con cui la tre giorni veronese è stata organizzata.

Una presa di distanza che accomuna tutto il mondo cattolico: Vaticano, Conferenza episcopale italiana, associazionismo e movimenti cattolici, ritrovano la sinergia e si dissociano dal summit voluto da Gandolfini, arrivando perfino a boicottarlo. Il motivo? «È un convegno con una chiara finalità politica, che prende il tema della famiglia per strumentalizzarla politicamente in vista delle Europee», riferisce il vicepresidente di una grande associazione cattolica.

E in effetti basta guardare il programma e notare immediatamente che non è presente alcun esponente della Santa Sede, nessun vescovo (a parte quello di Verona, costretto a fare gli onori di casa), nessun membro delle principali associazioni cattoliche: Acli, Rinnovamento nello Spirito, Focolari, Papa Giovanni XXIII, Azione Cattolica, Cammino Neocatecumenale, Coldiretti. Così come nessun accademico di rilievo proveniente dalle fila del mondo cattolico come Stefano Zamagni, Leonardo Becchettti, Mauro Magatti, Chiara Giaccardi.

Certo, sui contenuti del convegno, dal Papa alla Cei, tutti sono concordi: il valore della famiglia, la bellezza del matrimonio unione tra uomo e donna, la tutela della vita fin dal suo concepimento. Ma sullo stile e sui modi, il mondo cattolico fa quadrato, si dissocia. «Preferiamo lavorare concretamente per le famiglie riferiscono al Giornale esponenti di alcune associazioni cattoliche andando a vedere quali siano i problemi reali delle coppie, lavorando per una fiscalità più equa, per aiuti economici ai genitori, parlando della bellezza del matrimonio tra uomo e donna, incontrando migliaia e migliaia di famiglie da Nord a Sud Italia, nel silenzio, nel nascondimento. Un convegno come quello di Verona è solo una strumentalizzazione politica e gli organizzatori, evidentemente, hanno obiettivi politici in vista delle Europee».

Recentemente anche il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi italiani, era sceso in campo per porre fine alle polemiche. «La Cei aveva detto proprio al Giornale non è tra gli organizzatori del convegno di Verona. Come ha sottolineato il cardinale Parolin, avremmo preferito uno stile diverso da parte di tutti, con meno polemiche».

Un raduno che peraltro vede come bandiere politiche Lega e Fratelli d'Italia come capofila. E che il mondo cattolico non intende avallare. Massimo Gandolfini, tra gli organizzatori di Verona, aveva provato a trovare appoggio nel Vaticano e aveva addirittura promesso un video-messaggio del Papa. Ma da Francesco è arrivato un niet.

L'invito è giunto a tutti, dalla Cei a tutte le associazioni

cattoliche, fino ad attori e presentatori vicini al mondo cattolico. La risposta è stata sempre la stessa: «No, grazie. L'evento è solo politico. La famiglia è il pretesto, non il fine. E per noi, la famiglia, è altra cosa».

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