In teoria potrebbero essere circa 40mila i migranti che la Germania potrebbe rimandarci indietro. La cancelliera Angela Merkel ha infatti annunciato che farà tornare in Italia i richiedenti asilo, ma potrebbe essere solo una mossa mediatica strategica, in vista delle prossime elezioni.
Due le date individuate per i rimpatri verso l'Italia: il 9 e il 19 ottobre con due voli charter. Solo che fonti vicine al Viminale smentiscono: «Il ministro Matteo Salvini non ha mai firmato alcun accordo». Quello su ricollocamenti e respingimenti tanto voluto dal ministro dell'Interno, Horst Seehofer, è un accordo che non ha dato i risultati sperati da Berlino. La Germania sembra non tenere in considerazione ciò che dice l'Italia. Sembra fare troppa gola l'opportunità mediatica. Secondo il governo tedesco i «dublinanti» sarebbero sbarcati in Sicilia, ergo in Italia, e quindi sarebbe il nostro Paese competente per il loro mantenimento. La Germania, in sostanza, fa come Ponzio Pilato, si lava le mani da un problema che si fa sempre più scottante.
Petra Haubner, responsabile di un'associazione che si occupa di assistere i profughi in Baviera, ha raccontato ai media che «c'è stata un'accelerazione micidiale» sul ricollocamento di questi richiedenti asilo identificati in Italia e poi fuggiti in altre parti d'Europa.
«Ogni giorno - ha detto ancora - da Deggendorf prelevano almeno un richiedente asilo o una famiglia intera per i Paesi di prima destinazione. Nella stragrande maggioranza dei casi li mettono su un volo per l'Italia». Secondo quanto raccontato da alcune associazioni, diversi migranti hanno ricevuto lettere con cui li si avverte di rimpatri imminenti nelle date prestabilite.
Da fonti vicine al Viminale si apprende che «il trattato di Dublino prevede rimpatri singoli e non di gruppo. La Germania non ha mai avanzato richieste di questo tipo. Se l'Italia acconsentisse ok, ma per ora non c'è l'assenso del Viminale». E fanno anche sapere che per adesso non sono mai arrivate richieste di questo tipo.
Insomma, l'Italia si trova sempre più sola di fronte all'Europa, a combattere i capricci di Paesi che continuano a non volersi assumere le loro responsabilità di fronte al problema migranti. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nonostante gli sforzi per far comprendere alle nazioni alleate che si deve collaborare su un fronte comune per riuscire a risolvere il problema dei flussi, legato a stretta mandata con quello del terrorismo internazionale, allo stato attuale non è riuscito a farsi capire del tutto. Il numero dei rimpatriati, oltretutto, qualora la Germania riuscisse a farsi ascoltare e a rispedire indietro i migranti, sarebbe di molto inferiore a quello originario.
Molti di loro, infatti, sono sicuramente scappati e, quindi, irreperibili, per il resto sarà da fare un'attenta valutazione. Secondo le norme internazionali, infatti, vanno espulsi entro sei mesi dall'arrivo, altrimenti restano in quel Paese. Per buona pace della Germania.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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