Berlusconi annuncia il colpo: super candidati a Milano e Roma

Il presidente di Forza Italia ai gruppi riuniti a Montecitorio: "Siamo favorevoli alle unioni civili, contrari al ddl Cirinnà"

Berlusconi annuncia il colpo: super candidati a Milano e Roma

Il ritorno in campo di Silvio Berlusconi passa anche dal rilancio della strategia parlamentare. E così dopo il blitz romano di venerdì scorso, il presidente di Forza Italia torna nella Capitale e riunisce i gruppi di Camera e Senato per recapitare un segnale di attenzione, ascolto e leadership verso i suoi deputati e senatori. Un drappello a cui si uniscono anche i rappresentanti del gruppo Gal.

Il dossier su cui confrontarsi è tra i più delicati: quello delle unioni civili sul quale coesistono sensibilità diverse all'interno del partito. La linea è quella di votare «no», lasciando libertà di coscienza, ma assumendo comunque una posizione precisa, una linea ufficiale che lo stesso Berlusconi riassume così: «Oggi siamo qua per confrontarci sul ddl Cirinnà. Inutile dire, per concludere la mia introduzione e prima di aprire il dibattito, che una cosa sono le unioni civili, alle quali siamo favorevoli e per le quali abbiamo anche presentato una proposta di legge, altra le previsioni del progetto di legge Cirinnà». In sostanza quindi: «Sono favorevole alle unioni civili, ma diremo no al ddl Cirinnà perché questo testo presenta troppe criticità». E gli interventi dei parlamentari durante la riunione - è Nitto Palma a fare la relazione tecnica e a stroncare l'equiparazione tra unioni gay e matrimonio e a sottolineare il pericolo della maternità surrogata - confermano che una netta maggioranza si schiererà convintamente contro il disegno di legge voluto dal governo Renzi.

Il ritorno di Berlusconi nell'assemblea dei suoi parlamentari è, però, anche l'occasione per fare il punto sul momento politico e ribadire il suo impegno politico in prima persona. «Il centrodestra ha l'obbligo di diventare protagonista alle prossime politiche per contrapporsi a Renzi e Grillo. Renzi è un clandestino in Parlamento, un presidente illegittimo che non dovrebbe essere ascoltato. Le previsioni dei sondaggi sono che il Pd andrà a diminuire ulteriormente anziché riprendersi. Se Pd e M5S si trovassero al ballottaggio, vincerebbero questi ultimi». «Uniti siamo in vantaggio ma avremmo difficoltà al ballottaggio. Con Berlusconi in campo, invece, possiamo superare il 42% e vincere al primo turno. Senza Berlusconi, invece, Forza Italia calerebbe ancora e saremmo esclusi dalla contesa. Da qui - con mia disperazione - l'imperativo categorico di restare in campo».

Bisogna, però, allargare la base elettorale, recuperare gli astenuti, dare vigore al messaggio politico. «È necessario ampliarci, individuando le nostre persone migliori fra gli eletti a partire dal livello locale. Imperativo è battere il M5S. Ho avuto contatti con Paolo Becchi che mi ha fatto vedere il loro vero programma e ho scoperto, per esempio, che il reddito minimo di cittadinanza pensano di finanziarlo con la tassa di successione: 50 per cento dei beni ereditati va agli eredi, 50 allo Stato. Poi dobbiamo trovare persone capaci e geniali per sviluppare l'uso della rete». C'è spazio anche per un'iniezione di ottimismo per le Amministrative: «Per Roma e Milano ho pronti due candidati super che se accettano vinciamo».

E per una stoccata al governo Renzi sula pessima gestione della crisi bancaria. «Questa decisione del governo, immatura come le altre, di non ripagare gli obbligazionisti del denaro che è stato loro sottratto, è semplicemente folle».

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