Berlusconi, appello all'unità: "Divisi aiutiamo solo Renzi"

Pontieri al lavoro per evitare lo strappo definitivo con Lega e Fdi. La replica del Cav alle accuse di patti col premier: "Stupidaggini"

Berlusconi, appello all'unità: "Divisi aiutiamo solo Renzi"

Roma - Il giorno dopo la virata su Marchini e l'ira funesta di Salvini e Meloni, il Cavaliere rivendica la bontà della sua scelta ma lancia un appello ai due: «Divisi perdiamo e facciamo un favore a Renzi. Restiamo uniti». In queste ore sono partiti i pontieri per scongiurare lo strappo definitivo con il Carroccio e i meloniani. Un lavoro delicato che però ha dato qualche frutto visti i toni abbastanza blandi utilizzati da Salvini nell'intervista al Tg1. In ogni caso Berlusconi va avanti su Marchini: «Ha le nostre stesse posizioni, moderate, liberali e occidentali - dice il Cavaliere - Ma ricordo che tutti i protagonisti di questa realtà hanno chiaro che senza un centrodestra unito non si può prevalere, quindi non ho timori che in futuro Forza Italia possa unirsi a Fdi e Lega». Ed ecco l'appello a non dividersi ulteriormente con qualche lamentela: «Non mi aspettavo tanta durezza (da Meloni e Salvini, ndr): io non ho mai praticato durezza nei confronti di nessuno, tanto meno degli alleati. Se restiamo divisi siamo ininfluenti; uniti vinciamo». E ancora, sul caso Roma: «Al ballottaggio andremo noi e mi piacerebbe che tutto il centrodestra ritrovasse l'unità su una prospettiva vincente che è Marchini». Cerca di cementare l'alleanza, l'ex premier: «Il centrodestra l'ho inventato io, nel senso che non c'era mai stata una alleanza così duratura, e che secondo me permane tuttora, tra il centro e la cosiddetta destra».

Berlusconi, poi, respinge al mittente, con malcelato fastidio, l'accusa di inciuciare con Renzi: «Un nuovo patto del Nazareno? Nulla di più lontano dal vero, noi dobbiamo porre fine al governo di Renzi, un governo illegittimo e abusivo che è contro il voto del popolo. Noi dobbiamo mettere fine all'emergenza democratica quindi una decisione su Roma non cambia questo nostro atteggiamento». Al Cavaliere non è andata giù la frase di Salvini secondo cui Berlusconi sarebbe sotto ricatto di Renzi sulle sue aziende: «Io ricattato da Renzi è una stupidaggine assoluta. Quella parte politica ha consentito da anni il dumping alla Rai che ha penalizzato le mie reti e ha reso l'editoria in condizioni veramente pericolose. Come si può pensare che ci sia un favore di Renzi a Forza Italia o a me?».

L'attacco frontale a Renzi ci sarà e gli azzurri non si tireranno indietro, giura il Cavaliere: «Renzi deve fare i conti con un referendum che non vedo come possa essere approvato quando gli italiani vedranno quanto è pericoloso per la nostra democrazia. Ci sarà una campagna per il no a cui partecipano le destre, i moderati e anche i grillini. Da alcuni sondaggi riservati il referendum avrà esito negativo per Renzi». E con una lettera ai coordinatori azzurri suona la carica: «Cari amici è necessario prepararci fin d'ora nel migliore dei modi al referendum costituzionale... e organizzarci con gli altri partiti del centrodestra per condurre la battaglia».

Quindi l'ex premier torna a parlare del Campidoglio e della candidatura della leader di Fratelli d'Italia: «Se vincesse Giorgia Meloni a Roma prenderei il lato positivo: prenderei atto del fatto che ci sarebbe un cambio, ma

sul piano nazionale non ce la potrebbe mai fare. E comunque per governare una città complessa come Roma, serve una notevole esperienza manageriale e di gestione, cosa che Meloni non ha essendo una politica di professione».

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