«Il nostro interlocutore privilegiato nel centrodestra resta Silvio Berlusconi». Matteo Salvini dà subito un seguito alle parole pronunciate a Pontida e in serata varca i cancelli di Villa San Martino per una cena con il presidente di Forza Italia, un momento di verifica e di chiarezza dopo un'estate vissuta spesso su sponde dialettiche differenti, ma senza mai lasciar prefigurare un divorzio politico. Il faccia a faccia diventa così l'occasione per riannodare i fili della collaborazione politica, rafforzare la manovre congiunte per il «no» al referendum, concordare sulla necessità di mettere nero su bianco un programma di coalizione da far sottoscrivere a tutti i partiti della futura coalizione. Insomma ripartire sì dalle idee, ma idee che siano di centrodestra.
Quello con Salvini per Silvio Berlusconi non è il solo appuntamento politico di rilievo di questa settimana. Domenica sera, infatti, il Cavaliere ha telefonato a Stefano Parisi per complimentarsi con lui per la sua convention e i due hanno concordato di vedersi a Roma domani per discutere insieme su ciò che ha funzionato nella due giorni milanese e su ciò che l'ex premier non ha condiviso. Il giudizio di Berlusconi è complessivamente positivo, ma l'ex premier ritiene necessario un ancoraggio maggiore della vicenda politica di Parisi alla storia di Forza Italia, così da non disperdere un patrimonio e non incorrere nel classico peccato di velleitarismo delle nuove formazioni di centrodestra.
L'unica incognita rispetto al ritorno romano di Berlusconi è rappresentata dalle cautele dei medici. Il presidente di Forza Italia ai suoi interlocutori continua a dire che «all'80% questa settimana sarò a Roma». Il consiglio di chi ne sta curando la riabilitazione è quello di evitare incontri con molte persone. Un invito difficile da rispettare, considerato che sempre domani a Roma, alle 15 a Palazzo Grazioli ci sarà una riunione dei coordinatori regionali, insieme ai responsabili dei settori (Deborah Bergamini; Alessandro Cattaneo; Francesco Giro; Gregorio Fontana; Marcello Fiori; Andrea Mandelli), ai capigruppo, oltre a Sestino Giacomoni, Niccolò Ghedini, Giovanni Toti, il tesoriere Alfredo Messina e il responsabile dei Seniores, Enrico Pianetta. Un vertice in cui si parlerà soprattutto della conferenza programmatica concordata da Berlusconi con Paolo Romani e Renato Brunetta, ma anche dell'avvio del tesseramento e della stagione congressuale.
In questa occasione il Cavaliere vorrebbe confrontarsi con il partito sull'incarico assegnato a Parisi e far capire che Forza Italia è assolutamente centrale nella sua visione politica. Anzi deve più che mai raccogliere le forze e battere sulla campagna referendaria per il «no». Resta, però, l'incognita sulla sua presenza, incognita che si scioglierà solo nelle ore immediatamente precedenti gli incontri (Forza Italia giovedì ha anche in programma un Direttivo).
Sullo sfondo Brunetta continua a pizzicare Parisi, questa volta sull'alleanza con il Carroccio. «Senza Salvini non si va da nessuna parte. Parisi sia più umile. Con la Lega non si fanno gli accordi last-minute in vista delle elezioni, questa è vecchia politica».
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