Berlusconi detta la strategia I modelli: Venezia e Liguria

Il Cavaliere insiste: il nodo non è Marchini ma il centrodestra unito. E sulla Pascale: «Rapporto con lei mai in discussione»

Berlusconi detta la strategia I modelli: Venezia e Liguria

B erlusconi, da Arcore, lascia decantare le polemiche interne legate alle candidature delle prossime amministrative. Al di là degli «stop» che arrivano dagli alleati sull'ipotesi di lanciare Alfio Marchini per il Campidoglio, l'ex premier ripete qual è la sua visione: i partiti non piacciono più, meglio aprire a gente della società civile. E questo a prescindere da Marchini. È il cosiddetto «modello Brugnaro», dal nome del sindaco di Venezia che ha sbaragliato la sinistra alle scorse elezioni: imprenditore, alla testa di una lista civica, capace di coagulare attorno a sé tutte le forze di centrodestra. Oppure, se si vuole, anche il «modello Toti» che in Liguria ha fatto l' en plein : anche lui con Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia in appoggio. Insomma, l'importante, per Berlusconi, è non correre divisi. Troppo elevato il rischio di regalare alla sinistra o, peggio, a Grillo, città importanti come Milano, Roma, Bologna. Poi, sui nomi, si vedrà.

Ecco perché è più che altro il Cavaliere a voler andare in piazza a Bologna, il prossimo 8 novembre. In Forza Italia non mancano i «frenatori»: quelli che gli sottolineano i rischi di una piazza «troppo verde» o di una manifestazione eccessivamente «lepenista». Ma non sarà così. A Bologna non dovrebbero esserci bandiere di partito ma soltanto le voci del popolo dei moderati. Certo, a livello organizzativo è ancora tutto in stand by . Non è dato sapere chi parlerà per primo, ma soprattutto per ultimo; se sul palco sfilerà la (per ora, ndr ) candidata leghista di Bologna; se da lì partiranno attacchi frontali al Ppe, all'Europa, alla moneta unica e alla Merkel. Insomma, quale messaggio veicolare e come? Le perplessità sono molte ma Berlusconi sembra minimizzarle. Tutte cose che verranno affrontate vis à vis con Salvini.

A questo proposito è previsto un summit tra i due all'inizio della settimana: o già domani o al massimo martedì. Ciò che è certo è che il Cavaliere rassicurerà, per l'ennesima volta, il leader del Carroccio: Forza Italia è e resterà all'opposizione. Le continue ricostruzioni di alcuni giornali che raccontano di un Berlusconi tentato di far votare ai suoi la legge di Stabilità lo irritano. Un conto è auspicare che il governo tagli le unghie al fisco, un altro è votare la manovra renziana. D'altronde anche Salvini ha detto che è contento se il governo toglie l'Imu. Il problema vero è che Renzi bluffa: dice di voler tagliare le tasse ma non ce la farà perché non ci sono le coperture e la sinistra, culturalmente, non riesce ad abbassare il debito pubblico attraverso il quale costruisce il suo consenso. Il Cavaliere fa quindi proprie le parole di Brunetta che dal Mattinale graffia il premier: «La manovra varata dal governo è una partita di giro, anzi di raggiro. Un azzardo pericoloso sulla pelle dei cittadini italiani. È un grande imbroglio, l'ennesimo - scrive Brunetta - Le tasse si abbassano per finta, solo per alcuni, e a pagare saranno tutti gli altri. Si fa finta di rilanciare gli investimenti, ma poi si tagliano. Una spending review seria non si vede, a tagliare saranno alla fine sempre e solo Regioni e Comuni (che si rifaranno sui cittadini)».

Irritato, Berlusconi, anche con Repubblica , per le ricostruzioni relative alla sua vita privata: «Spiace constatare – scrive il Cavaliere in una nota – che battute ironiche e paradossali pronunciate in un contesto scherzoso e festoso vengano propalate come dichiarazioni serie riguardanti il mio rapporto con la signora Francesca Pascale, rapporto che non è in discussione e che continua come sempre».

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