Berlusconi e il modello Sicilia: "Adesso scendo in campo io"

Berlusconi e il modello Sicilia: "Adesso scendo in campo io"

Ora che l`unità del centrodestra si è ritrovata in Sicilia, il futuro appare roseo anche in prospettiva nazionale. E Silvio Berlusconi, già galvanizzato dal successo alle amministrative di giugno, si prepara di nuovo a scendere in campo «personalmente».
Ieri ha terminato il soggiorno a Merano ed è tornato a Milano. Presto andrà nell`isola, a sostenere il tandem Musumeci-Armao, i tempi e i modi sono da definire, ma intanto lancia il suo motto: «Cambiare la politica, per cambiare la Sicilia: noi abbiamo le idee e gli uomini giusti per farlo».

Quella dove si voterà a novembre è una regione «importante» e la missione del leader di Forza Italia è riportare alle urne quelli che, «disgustati dalla politica e dai politici, si sono rassegnati e avevano scelto di non votare». Gli ultimi dati che cita parlano di «più della metà dei siciliani». Un serbatoio enorme, nel quale il Cavaliere conta di conquistare i delusi dalla sinistra e i disillusi dal M5S. Promette ai siciliani di «dare vita ad una nuova stagione di vero buon governo per la ripresa e lo sviluppo della loro terra». Non che le elezioni regionali siano solo «un laboratorio politico nazionale», avverte Berlusconi, ma certo là si sperimenta «una coalizione di centrodestra con caratteristiche simili a quella con la quale ci candidiamo a vincere le elezioni politiche nazionali».

Ma prima della Sicilia è atteso alla convention a Fiuggi organizzata dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, su «L`Italia e l`Europa che vogliamo». Domenica 17 settembre incontrerà lì il segretario generale del Ppe, Antonio Lòpez-Istùriz e sarà probabilmente da quel palco che aprirà la campagna elettorale.

Tanto attivismo preoccupa molti avversari, che considerano di nuovo temibile questo schieramento, rivitalizzato da un leader che non si arrende nemmeno dopo la condanna e l`incandidabilità. Matteo Renzi, che da tempo concentrava gli attacchi sul M5S, ora nasconde la preoccupazione dietro l`ironia. Berlusconi e Matteo Salvini di nuovo insieme? «Un momento bello», nel senso dispregiativo del Ridge tv di Beautiful, commenta da Bologna il segretario Pd: «Mi immagino il prossimo incontro del Ppe, in cui Berlusconi rassicurerà gli alleati dicendo che combatterà i populismi: con Salvini è come mettere Dracula a guidare l`Avis». Lo precede e lo segue uno stuolo di dem che cerca di ridicolizzare il leader azzurro e il ritrovato accordo con Lega e Fdi. D`altronde, in Sicilia il Pd si gioca una partita difficile che può terremotare Palazzo Chigi. Che succederebbe se fosse confermata la disfatta della sinistra che molti prevedono e il ticket Musumeci-Armao stendesse il grillino Cancelleri?
Berlusconi già parla di «5 anni di buon governo», ringraziando il coordinatore di Fi Gianfranco Miccichè per l`intesa trovata, ma non pensa solo alla Sicilia quando annuncia «un cambiamento radicale, rivoluzionario», grazie a «un`alleanza ampia e plurale, unita e innovativa, capace di parlare al nostro tradizionale elettorato ma anche ai tanti elettori che hanno perso la fiducia nella politica».

L`aspirante governatore Nello Musumeci e il vice in pectore, Gaetano Armao, discuteranno presto del programma di «cose concrete», come anticipa Miccichè, tipo l`abolizione della tassa

regionale sulla prima auto. Il commissario azzurro da lunedì tratterà con i segretari provinciali di candidati e liste. «Daremo una bella soddisfazione al presidente Berlusconi- assicura - un buon viatico per le nazionali».

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