Berlusconi fissa la flat tax: aliquota unica al 23 per cento

Il Cavaliere ospite di Barbara d'Urso illustra il suo piano fiscale. "Recupero di 40 miliardi con la lotta all'evasione"

Berlusconi fissa la flat tax: aliquota unica al 23 per cento

Pomeriggio della domenica, atmosfera rilassata nel salotto di Barbara d'Urso su Canale 5, e Silvio Berlusconi lancia lì la sua «frase choc», come la definisce: «In questa situazione, non andare a votare è come suicidarsi».

Parla del rischio di una vittoria elettorale dei cinquestelle, che «porterebbero l'Italia verso un vero disastro». La loro, insiste, è «quasi una setta, che prende ordini da un vecchio comico e dal figlio sconosciuto dell'altro comico, adesso defunto», formata da persone «incapaci, impreparate, che non hanno lavorato mai, nè hanno fatto una dichiarazione dei redditi e odiano i produttori di benessere, i ricchi, il ceto medio, quelli che hanno successo».

Il leader di Forza Italia, nella conversazione con la conduttrice di Domenica Live, tutta di pizzo bianco vestita, fa appello ai tanti disgustati dalla politica, dai 500 cambi di partito del fine legislatura, convinti dell'inutilità del voto. «Ma stavolta - cerca di convincerli Berlusconi- c'è qualcuno di più pericoloso della sinistra, che per i suoi dissidi interni si è fatta da parte, perché il M5s stringerebbe in una morsa letale di imposte il ceto medio, con tasse altissime, sulla casa, di successione e probabilmente una patrimoniale. Porterebbe al governo i peggiori rappresentanti della magistratura militante (leggi: Piercamillo Davigo, per il Cav premier in pectore dei grillini, ndr)».

Parla facile Berlusconi, evita il politichese, si rivolge alle famiglie, alla gente semplice. Nello studio gli applausi sono scrosciati. Lui suggerisce alla d'Urso di chiedere agli altri leader suoi ospiti, «che hanno fatto nella vita prima di fare politica e magari a qualcuno se è riuscito a laurearsi o no». Il riferimento a Luigi Di Maio, in corsa da premier per il M5s, è chiaro. Il Cavaliere sottolinea l'urgenza del momento storico, fa un parallelo con la prima discesa in campo. «Sono ancora qui a combattere - dice - perché c'è bisogno di me, il nostro Paese è in una crisi da cui non si esce, la povertà aumenta, non c'è sicurezza, cresce l'immigrazione fuori controllo e non vedo nessuno in politica in grado di superare queste difficoltà, dopo 4 governi non eletti. Nel 1994 volevo impedire al partito comunista di andare al potere, oggi c'è in campo una forza populista, ribellista, pauperista quasi più pericolosa».

L'attualità riguarda la presunta inchiesta sulla vendita del Milan, il Cav scherza sul «modulo di gioco», ma poi non si ritrae. Ricorda la smentita della procura di Milano, dice che «hanno fatto un buco nell'acqua», che se «uno avesse capitali all'estero e volesse farli rientrare non sfrutterebbe certo l'operazione su tutte le prime pagine dei giornali della vendita di una grande squadra di calcio». È categorico: «È assolutamente non corrispondente al vero, lo smentisco nella maniera più assoluta. Fininvest si è avvalsa di grandi consulenti internazionali e ha informato la procura di ogni passo della vendita ai cinesi». A certe cose è abituato: «Tutte le volte che si profila una vittoria elettorale si inventano qualche storia, dal bunga bunga ai 10 milioni del processo Mediaset, che le mie società avrebbero lucrato quando versavano all'erario 5 miliardi e 860 milioni. Scriveranno pure che ho progettato l'uccisione di Giulio Cesare...».

Poi, l'ex premier spiega la Flat tax, L'aliquota unica pari a quella più bassa oggi, il 23%: «Sarà un toccasana per l'erario, le imprese e l'economia ripartirà e se ci saranno entrate minori per 30-40 miliardi, dalla mancata evasione fiscale entreranno almeno altri 40 miliardi». Parla delle pensioni minime a 1000 euro al mese anche per le mamme, del reddito di dignità contro la povertà.

Una botta a Matteo Renzi Berlusconi la dà sul «tasto dolente» di sicurezza e immigrazione. «È colpa sua - dice - e della sinistra, che hanno firmato il trattato di Dublino e scelto in maniera scellerata di prendersi carico dei migranti che sbarcano in Italia.

Dobbiamo tenerceli, anche se solo il 5% ha diritto allo status di rifugiato. Alla criminalità italiana si è aggiunta quella di 466mila immigrati che per mangiare devono delinquere. Ci vogliono poliziotti di quartiere e militari nelle strade».

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