Berlusconi lavora all'unità: nuovo vertice con gli alleati

Il Cavaliere incontrerà la settimana prossima Salvini e Meloni: sul tavolo le candidature in vista delle Amministrative. Il pressing sulla leader di Fdi per correre nella Capitale

Berlusconi lavora all'unità: nuovo vertice con gli alleati

Il centrodestra unito resiste anche all'«effetto Marine». È stato lo stesso Matteo Salvini a certificarlo incontrando due giorni fa a Roma la Stampa Estera. «La via solitaria sarebbe più lineare e semplice ma essendo un realista ho scelto l'alleanza». Insomma avanti con l'asse di sempre con Forza Italia e Fratelli d'Italia e concorrenza sul campo, con l'obiettivo del carroccio di provare a strappare la pole-position attraverso il voto delle Amministrative.La necessità, fortemente sentita da Silvio Berlusconi, però è quella di dare continuità a un asse di centrodestra che deve essere rafforzato e percepito a livello popolare, come segno di forza e non come potenziale focolaio di divisione. Per questo si lavora a un nuovo vertice a tre che dovrebbe svolgersi la settimana prossima a Roma. Un'esigenza - quella della saldatura tra i leader - su cui il presidente di Forza Italia potrebbe tornare oggi a soffermarsi attraverso una dichiarazione televisiva, sottolineando soprattutto la necessità di una alternativa credibile e democratica, capace di offrire credibilità e rispondere alla «domanda di sicurezza» che sale sempre più forte da tante aree del Paese, non soltanto per la minaccia jihadista, ma anche per le insidie della criminalità comune.Nella mente dell'ex premier continua ad affacciarsi la questione dei candidati per le Amministrative. Scelte definitive ancora non ce ne sono. Per Milano la Lega - che schiererà Salvini come capolista - intende vagliare anche il profilo di un imprenditore (un nome, spiegano, di cui bisogna ancora verificare la disponibilità). Mariastella Gelmini sta invece lavorando a un tavolo di coalizione per arrivare alla definizione di un «programma unitario di qualità». Per Bologna il Carroccio spinge per la consigliera comunale Lucia Borgonzoni. Mentre per Roma Berlusconi e Salvini intendono alzare il pressing su Giorgia Meloni per convincerla a prendere una decisione definitiva. Salvini - che ha già incontrato in segreto Alfio Marchini - non avrebbe troppi problemi a convergere su di lui, ma è ovvio che la leader di Fratelli d'Italia rappresenta la prima scelta. Il tema politico centrale di queste ore è, comunque, la questione del decreto «salvabanche», troppo sbilanciato a favore degli istituti di credito. Forza Italia, Berlusconi in testa, è presentissima sulla questione. Ieri l'offensiva si è sviluppata a più livelli. Renato Brunetta ha ricevuto nel suo studio di Montecitorio Deborah Pantana, rappresentante di un gruppo di piccoli azionisti di Banca Marche, accompagnata da Marcello Fiori. Maurizio Gasparri e Deborah Bergamini hanno partecipato all'assemblea degli ex obbligazionisti di Banca Etruria. Puntando il dito non solo contro l'esecutivo, ma anche verso i controllori. «La Banca d'Italia ha fallito, il governo Renzi ha fallito, ci sono conflitti di interessi anche in questa città di membri del governo», attacca Gasparri.

Al Senato, invece, Paolo Romani, Anna Maria Bernini, lo stesso Gasparri, Michele Boccardi, Remigio Ceroni, Antonio d'Alì, Emilio Floris, Andrea Mandelli e Paola Pelino hanno chiesto l'istituzione di una «commissione di inchiesta sulla credibilità dell'intero sistema bancario italiano per stabilire motivazioni e responsabilità del fallimento dei quattro istituti i credito».

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