Berlusconi: "Nessuno metta in discussione il mio atlantismo ed europeismo"

Il Cav dopo l'audio sul conflitto: "Da 28 anni porto avanti atlantismo, europeismo e riferimento all'Occidente. La pace si raggiungerà solo se i diritti di Kiev saranno tutelati"

Berlusconi: "Nessuno metta in discussione il mio atlantismo ed europeismo"

Silvio Berlusconi ha deciso di diramare una nota per ribadire la propria posizione in seguito all'audio spuntato sulla guerra tra Ucraina e Russia, rimarcando con forza la linea atlantista ed europeista di Forza Italia. Giorgia Meloni ha fatto sapere che il prossimo governo dovrà avere una linea di politica estera "chiara e inequivocabile" a favore dell'Unione europea e dell'Alleanza atlantica. In tal senso il Cav ha voluto ricordare l'impronta del partito azzurro.

La linea di Berlusconi

Berlusconi ha esordito ponendo l'attenzione sul fatto che in 28 anni di vita politica "la scelta atlantica, l'europeismo, il riferimento costante all'Occidente come sistema di valori e di alleanze fra Paesi liberi e democratici sono stati alla base del mio impegno di leader politico e di uomo di governo". A tal proposito ha riproposto quanto spiegato già al Congresso degli Stati Uniti: "L'amicizia e la gratitudine verso quel Paese fanno parte dei valori ai quali fin da ragazzo sono stato educato da mio padre. Nessuno, sottolineo nessuno, può permettersi di mettere in discussione questo".

Su questo fronte ha tirato in ballo la sinistra, accusata di essere stata "tante volte dalla parte sbagliata della storia". Nel mirino è finito anche il Partito democratico "che anche alle ultime elezioni, meno di un mese fa, era alleato con i nemici della NATO e dell'Occidente". Invece la posizione del Cav e quella di Forza Italia "non si discostano da quella del governo Italiano, dell'Unione Europea, dell'Alleanza Atlantica né sulla crisi Ucraina, né sugli altri grandi temi della politica internazionale".

"Lo abbiamo dimostrato in decine di dichiarazioni ufficiali, di atti parlamentari, di voti alle Camere", ha aggiunto. Facendo notare che porsi delle domande sulle cause alla base del comportamento russo e incrociare le dita per una tempestiva soluzione diplomatica "non sono atti in contraddizione con la solidarietà occidentale e il sostegno al popolo ucraino". Anche perché ha annotato che "alla pace non si potrà giungere se i diritti dell'Ucraina non saranno adeguatamente tutelati".

Gli audio "rubati"

Per Berlusconi tutto ciò non è altro che "ribadire l'ovvio". Una pratica che è stata ritenuta necessaria poiché ha denunciato la presenza nel nostro Paese di una "pessima abitudine di trasformare la discussione politica in pettegolezzo, utilizzando frasi rubate registrate di nascosto, e appunti fotografati con il teleobbiettivo, con un metodo non solo sleale ma intimidatorio". Il riferimento è agli audio spuntati in questi giorni durante la riunione tra gli azzurri e agli appunti al Senato su Giorgia Meloni.

Ha parlato dunque di un metodo che "porta a stravolgere e addirittura a rovesciare il mio pensiero, usando a piacimento brandelli di conversazioni, attribuendomi opinioni che stavo semplicemente riferendo, dando a frasi discorsive un significato del tutto diverso da quello reale".

Infine ha voluto precisare che la colpa non è da imputare agli organi di informazione che sono "costretti a diffondere queste notizie", ma ha puntato il dito contro "chi usa questi metodi di dossieraggio indegni di un Paese civile".

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