Roma - Fine di Forza Italia? Confluenza nella Lega? Al racconto del suo partito in disarmo, schiacciato dai diktat di Matteo Salvini reagisce con forza Silvio Berlusconi, garantendo che gli azzurri hanno ancora un «indispensabile» futuro nel centrodestra, che non esisterebbe senza una forza liberale e moderata a fare da contrappeso ai sovranisti.
Il Cavaliere coglie l'occasione di un articolo del Foglio, che l'ha fatto molto irritare alla lettura, per scrivere una lettera al quotidiano e correggere «una serie di notizie che costituiscono l'esatto opposto della realtà e delle prospettive di Fi». Nel giorno in cui Mara Carfagna presenta la sua associazione, che Berlusconi vede come «divisiva» e aggiunge un'altra delusione alla rottura di Giovanni Toti e al voltafaccia di altri, come Davide Bordoni e i fratelli De Lillo passati alla Lega, il leader azzurro riafferma che all'orizzonte «non esiste alcun progetto di scioglimento o di confluenza di Fi nella Lega, ma siamo al contrario impegnati sul fronte del rinnovamento e dell'allargamento». Ricorda che ha appena scelto due giovani sindaci per guidare il movimento in Umbria (Andrea Romizi) e in Veneto (Michele Zuin) e sostiene che va avanti il progetto dell'Altra Italia, per recuperare al voto almeno parte dei 7 milioni di astensionisti. Fi, sottolinea il Cav, è «una forza politica liberale, cattolica, riformatrice, lealmente alleata ma anche ben distinta dalla destra sovranista». E la coalizione, per vincere e per governare, deve «continuare a basarsi in futuro sull'equilibrio fra la sua componente di centro liberale e quella della destra sovranista».
Raccontano che Berlusconi abbia mal digerito il fatto che nell'articolo di Salvatore Merlo sia descritto sotto l'influenza di un «cerchio magico» di stretti collaboratori e dei familiari, preoccupati per la sua salute. È anche questo che vuole smentire decisamente. Invece, sottolinea, tiene sempre stretto il suo ruolo di leader e si impegna per «un importante futuro nel quale sento il dovere di continuare ad essere protagonista, ma che non riguarda la mia persona bensì l'avvenire del nostro Paese».
Sempre ieri il Cav ha nominato l'ex coordinatrice umbra Catia Polidori responsabile del Movimento femminile, con l'incarico di rilanciare Forza Italia-Azzurro Donna. Soprattutto, il giorno prima ha rotto l'empasse sulle regionali, dovuto ad un braccio di ferro tra Lega e Fdi sulla Puglia, annunciando unilateralmente che i candidati scelti da Fi sono per la Campania Stefano Caldoro e per la Calabria Jole Santelli. E proprio in Calabria è scoppiato in serata il caso Mario Occhiuto: il sindaco azzurro di Cosenza, dopo il veto leghista sul suo nome, formalizzerà oggi la decisione di candidarsi ugualmente alla presidenza. Con il fratello Roberto che si dice pronto «per coerenza» a lasciare Fi.
Dal canto proprio Giorgia Meloni ha ufficializzato, malgrado le resistenze di Salvini, la scelta di Raffaele Fitto per la Puglia e di Francesco Acquaroli per le Marche.
Il vertice telefonico dei tre leader di martedì si era concluso con un nulla di fatto, ma mancano pochi giorni alla presentazione delle liste in Calabria, che vota il 26 gennaio, e Berlusconi ha preso l'iniziativa. Ricordando il suo impegno per la candidata della Lega Lucia Borgonzoni, chiede uguale sostegno per la Santelli e per Caldoro.
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