Berlusconi vola da Putin: incontro su Isis e migranti

L'ex premier sarà dal leader russo da domani a domenica L'impegno in una diplomazia parallela sulle questioni mondiali. E blinda Forza Italia: sulle riforme niente sconti

Berlusconi vola da Putin: incontro su Isis e migranti

RomaBerlusconi vola da Putin e blinda il partito sulle riforme. Il Cavaliere, particolarmente preoccupato dall'ondata migratoria che sta colpendo l'Europa, scende in campo in prima persona. Forte della sua amicizia granitica con il capo del Cremlino, dà vita una cosiddetta diplomazia parallela per dare un contributo alla soluzione di un problema planetario. Già invitato ufficialmente in occasione dell'ultima visita in Siberia avvenuta a fine giungo, Berlusconi decide di rispondere positivamente all'invito del presidente russo: sarà suo ospite da domani fino a domenica. Facile pensare che i due parlino di questioni relative alla politica internazionale, con in testa i nodi del terrorismo islamico, dell'ondata migratoria e delle crisi in Siria e in Ucraina. È noto come la pensi Berlusconi sull'emergenza Isis: «Serve una coalizione internazionale allargata a tutti i Paesi della Nato, agli Stati Uniti e alla Russia per fronteggiare il Califfato. Il tutto sotto l'egida dell'Onu». Ecco la ricetta di cui parleranno Putin e Berlusconi nei prossimi giorni.

Colloqui che non impegnano i governi dei due Paesi ma che sono importanti anche alla luce del fatto che - è il pensiero del Cavaliere - c'è un deficit di leadership internazionale. Inoltre si stanno pagando a caro prezzo gli errori del passato recente, la guerra in Libia su tutte: Gheddafi era un dittatore ma con il conflitto voluto principalmente dalla Francia in quella zona è il caos. Non solo: Berlusconi ribadirà all'amico Putin la sua strenua opposizione alla politica delle sanzioni nei confronti di Mosca. Temi di politica internazionale, quindi, in cima ai pensieri dell'ex premier che, a causa della trasferta, rinuncerà a due appuntamenti romani: il primo è una riunione dei senatori azzurri, convocata per questa sera; il secondo è un summit con tutti i coordinatori regionali previsto per giovedì per parlare di candidature alle prossime elezioni amministrative.

Sarà il capogruppo Paolo Romani, tuttavia, a fare le veci del leader di Forza Italia e dare la linea sul tema caldo delle prossime settimane: le riforme costituzionali, su cui tutto ha puntato Renzi. «Nessuno sconto al premier», sarà il messaggio che il Cavaliere vorrà dare ai suoi uomini a Palazzo Madama tramite il capogruppo. Non solo: sarà anche un appello all'unità, visto che non si placa il pressing di Denis Verdini su alcuni senatori dubbiosi sul pollice verso al nuovo Senato. Non dare ascolto alle sirene dell'ex coordinatore del Pdl, nostalgico del Nazareno tanto da consumare lo strappo con Berlusconi. Tuttavia, sebbene per ora Verdini non sembra aver fatto più di tanti proseliti tra gli azzurri, Berlusconi è convinto che la riforma passerà. «Non mi fido della sinistra del Pd» è il pensiero dell'ex premier convinto che la minoranza interna abbaia ma non morde. Dei 25 malpancisti del Pd saranno pochi quelli che rimarranno fedeli al «no».

Rimandato, invece, l'incontro con Salvini. Ma anche in questo caso le direttive sono note.

Al netto di qualche fastidio quando i toni del leader del Carroccio si fanno ruvidi nei confronti di Forza Italia, il Cavaliere auspica l'intesa con l'alleato storico: «Con la Lega si deve andare d'accordo e troveremo la quadra come è sempre accaduto anche in passato» è il refrain di Arcore. E infatti Brunetta scrive: «Non c'è tempo da perdere. La proposta di cantiere a cui sono chiamate tutte le formazioni di centrodestra per l'unità non è retorica. Si fa».

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