Berlusconi: "Votare a giugno è da irresponsabili"

Berlusconi: "Non si può portare alle urne il Paese in queste condizioni". E a Salvini: "Non sarà candidato premier"

Berlusconi: "Votare a giugno è da irresponsabili"

Votare a giugno? Sarebbe "da irresponsabili". Parola di Silvio Berlusconi che in un'intervista a Repubblica chiede alla politica di evitare una legge elettorale affrettata e solo per andare subito alle urne.

"Le elezioni prima di novembre sono impossibili. Portare il Paese alle urne in queste condizioni è da irresponsabili", ha spiegato il Cavaliere, "È meglio impiegare due-tre mesi in più ed arrivare al voto con una legge elettorale che funzioni, piuttosto che votare subito in una situazione come l'attuale, senza aver neppure armonizzato i sistemi elettorali di Senato e Camera". Del resto, aggiunge, l'unica condizione perché si possa votare a inizio estate è che ci sian "un grande accordo sui meccanismi elettorali". Accordo "che per ora non vedo".

Per quanto riguarda la legge elettorale, però, Forza Italia non ha cambiato idea: c'è bisogno di un sistema completamente proporzionale. "Se gli elettori decideranno di dare la maggioranza a un partito o a uno schieramento, questo legittimamente governerà, e naturalmente ci auguriamo di essere noi", dice l'ex premier, "Se non decideranno questo, sarà inevitabile successivamente al voto fare qualche tipo di coalizione".

n ogni caso Berlusconi dice no a un premio di maggioranza: "Significherebbe consegnare il governo del Paese a una minoranza relativamente ristretta", spiega, "Il premio di coalizione è forse meno irragionevole del premio di lista, che indurrebbe a forzature senza senso, ma non è la soluzione del problema. Qualunque tipo di correttivo maggioritario ha senso in uno scenario bipolare. Oggi in Italia lo scenario è tripolare e quindi il polo che prevalesse poco al di sopra del 30% necessiterebbe di un
premio vicino al 25%, assolutamente eccessivo".

Di una cosa però il leader di Forza Italia è certo: Matteo Salvini non sarà il candidato premier di una eventuale coalizione di centrodestra.

"Lui lo sa che non può esserlo", assicura, "In privato mi abbraccia, dice che ho ragione io. Poi in pubblico fa un po' lo sbruffoncello. ma ormai lo conosco". E aggiunge: "Sul programma siamo d'accordo al 95%. Solo sull'uscita dall'euro siamo in disaccordo".

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