Concluso il breve ma intenso tour de force per l'elezione dei presidenti delle Camere ora tocca ai capigruppo. La loro elezione è prevista per oggi pomeriggio, scadenza obbligata per tutte le forze politiche visto che mercoledì alle 11 è convocata la Consulta dei capigruppo. Il puzzle dentro Forza Italia non è dei più facili da comporre a causa degli strascichi lasciati dalla tormentata elezione ai vertici delle Camere di Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati. Il desiderio è quello di voltare pagina e dare un segnale di rinnovamento, senza creare frizioni o strappi.
Le operazioni di voto si apriranno ufficialmente alle 15.30 sia alla Camera che al Senato. La partita più semplice si svolgerà a Montecitorio. Qui Renato Brunetta si è sfilato annunciando ufficialmente il suo passo indietro. Le redini del gruppo passeranno, dunque, a Mariastella Gelmini che ha avuto già una indicazione pressoché plebiscitaria da parte degli eletti alla Camera. Il vice sarà Roberto Occhiuto che ha già ricoperto questo incarico alla fine della scorsa legislatura. A Mara Carfagna andrà, invece, la vicepresidenza della Camera e a Gregorio Fontana l'incarico da questore. In ogni caso è quasi certo che si decida di non eleggere contestualmente il direttivo con il pacchetto dei vice, così da prendere tempo e rinviare tutto a dopo le nomine degli uffici di presidenza. Giovedì è, infatti, in programma il completamento degli uffici di presidenza dei due rami del Parlamento mentre solo dopo Pasqua, presumibilmente martedì 3, cominceranno le consultazioni da parte del Capo dello Stato, appuntamento al quale si presenteranno pertanto i nuovi vertici parlamentari. E ieri è arrivatala conferma che i partiti del centrodestra si presenteranno separati da Mattarella.
Al Senato la scelta si annuncia più complessa. In pole position c'è Anna Maria Bernini che conosce bene le regole di ingaggio dei lavori parlamentari avendo svolto l'incarico di presidente vicario nella scorsa legislatura e può contare sull'appoggio di Silvio Berlusconi. Paolo Romani, comunque, è in corsa e intenderebbe concorrere al ruolo, nel caso in cui si svolga una votazione aperta. A Gaetano Quagliariello dovrebbe toccare il posto di vicecapogruppo mentre Lucio Malan continuerà a fare il questore. In ogni caso si sta cercando di evitare la conta e Berlusconi è atteso a Roma per seguire da vicino gli ultimi sviluppi, oltre che la partita della formazione del nuovo governo, mentre ritorna a circolare anche il nome di Antonio Tajani come possibile coordinatore unico.
Sullo sfondo Forza Italia assiste con un certo stupore a una polemica attizzata a freddo da parte dei due capigruppo Giulia Grillo e Danilo Toninelli che attaccano gli azzurri accusandoli di non avere saldo il timone dei gruppi. «Roberto Fico ha ottenuto 422 voti, pari a oltre i due terzi dei componenti dell'Aula. Sono mancati tuttavia circa una sessantina di voti rispetto ai numeri che ci sarebbero stati se tutte le forze del centrodestra avessero rispettato i patti come hanno fatto la Lega e Fratelli d'Italia».
Questo «a ulteriore dimostrazione del fatto che la coalizione di centrodestra non è per nulla compatta». «Rispediamo al mittente le neanche tanto velate accuse, noi siamo stati compatti» la secca replica di Mariastella Gelmini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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