"Fare il ministro è una passeggiata rispetto alla situazione di Roma e al fatto di dover andare al Campidoglio e trovarsi a dover risolvere 14 milioni di buco". Guido Bertolaso torna a parlare di Giorgia Meloni e sull'opportunità della sua candidatura dopo la bufera che lo ha investito ieri.
"Ognuno è libero di fare quello che vuole nessuno mi può accusare di comportamenti misogini vista la mia esperienza in giro per il mondo", ha detto il candidato di Forza Italia al Campidoglio a Radio Anch'io, "Ho voluto fare una battuta affettuosa e di protezione nei confronti della Meloni fu lei stessa a dire che era incinta e non si poteva candidare. Mi sembra una tempesta in un bicchiere d’acqua". E ancora: "Vorrei correggere il presidente Berlusconi perché in ufficio non bisogna starci 14 ore al giorno, ma circa 20", ha detto, "Non tanto in ufficio quanto nelle strade. Una mamma lo può fare benissimo, ma io ho voluto sottolineare con parole di affetto e stima, il problema di una donna,che finalmente riesce a raggiungere una delle pagine più importanti della sua vita, non stando già nell’ufficio del Campidoglio, che è gravoso ma gestibile, ma che debba impegnarsi in una campagna elettorale aspra, violenta, dura e sporca. Una donna che sta vivendo il momento della gravidanza deve essere coccolata e protetta, non sbattuta da mattina a sera a fare comizi e convegni. È uno stress che già una persona normale, come potrei essere io egli altri candidati, con grande fatica riescono a sopportare".
Bertolaso ha poi parlato della sua candidatura precisando: "Io sono al lavoro per mettere in piedi un programma che risolva i problemi della città. Non mi sono mica proposto, io sono stato prelevato in Africa, e se mi faranno fare il sindaco lo farò con grande entusiasmo". E sull'ipotesi di un ticket con la Meloni sindaco e lui "city manager" aggiunge: "Io posso dare una mano a Giorgia durante la campagnaelettorale, ma poi il pallino deve tenerlo in mano una sola persona. Il city manager è un esecutore, le decisioni sono del sindaco, è difficile immaginare che ci possano essere due ruoli coincidenti".
Poi la stoccata a Matteo Salvini: "Io non sono il candidato di Silvio Berlusconi e basta", ha detto, "In tre mi chiesero di candidarmi, poi sono cambiati gli scenari e, soprattutto, sono cambiati gli atteggiamenti di Salvini che disse se i romani scelgono Bertolaso, io mi adeguo.
Ora 45 mila romani hanno dato un giudizio positivo e, all’improvviso, Salvini ha cambiato di nuovo rotta per l’ennesima volta e ha detto Bertolaso non è il mio candidato. La cosa mi onora e mi riempie di orgoglio. Si tratta di cose politiche che non mi riguardano e appartengono".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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