Di fronte al problema del radicalismo islamico, una parte della politica nostrana fa orecchie da mercante. Il chiodo fisso è sempre quello: l'integrazione. Eppure il modello di Paesi multietnici quali l'Inghilterra e il Belgio, di recente colpito dalla furia jihadista, dimostra di aver fallito. Le seconde e le terze generazioni, infatti, sono quelle più esposte al richiamo dello Stato Islamico.
"In questa fase storica, anche per isolare il radicalismo jihadista, è nostro interesse integrare le comunità musulmane riconoscendo loro, come è per le altre confessioni religiose, diritti e doveri. Ed è nostro interesse che si consolidi nei nostri Paesi un Islam europeo che faccia propri i principi del pluralismo, della laicità dello Stato, del rispetto dei diritti delle donne". Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo all'inaugurazione della mostra "i libri che hanno fatto l'Europa e gli europe", all'Accademia dei Linei di Roma.
"Su temi così importanti e delicati - ha sottolineato Boldrini - è necessario che il dibattito pubblico nel nostro Paese compia un salto di qualità. E a questo fine il mondo della cultura ha una funzione cruciale da assolvere". Per la presidente della Camera, dunque, "si devono interrompere tutti i canali più o meno occulti attraverso i quali le organizzazioni terroristiche si finanziano. Si tratta di canali protetti da alcuni Stati verso i quali occorre avere una linea intransigente. Ma queste cose, per essere realizzate compiutamente, necessitano di una più forte integrazione politica dell'Unione. Che è quanto chiedono i Presidenti di Parlamento di 11 Paesi che hanno sottoscritto la Dichiarazione che io ho proposto e della quale vi ho parlato la volta scorsa, che si intitola appunto : "Più integrazione europea. La strada da seguire".
Sui contenuti di questa dichiarazione è aperta sul sito della Camera una consultazione on-line per conoscere le opinioni e le proposte dei cittadini e per coinvolgerli - ha concluso Boldrini - perchè penso che occorra attivare tutti gli strumenti possibili per colmare il distacco che c'è tra i cittadini e le istituzioni, quelle nazionali e quelle comunitarie".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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