La «bomba» migranti in Libia è sempre innescata e pronta ad esplodere. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), costola dell'Onu, ha registrato la presenza di 669.176 migranti sul territorio libico. La notizia è stata rivelata da un dettagliato rapporto. E dimostra che nonostante la riduzione di oltre l'80% di arrivi dalla Libia rispetto lo scorso anno, il paese nordafricano è ancora un consistente serbatoio di migranti che vogliono arrivare in Europa sbarcando in Italia. «I migranti che arrivano da 41 paesi diversi sono stati identificati in 100 municipalità all'interno di 554 comunità» ha certificato nero su bianco Oim. Secondo i dati raccolti sul terreno le nazionalità maggioritaria provengono dal Niger, l'Egitto, il Chad, il Sudan e la Nigeria. I nigerini fanno la parte del leone con 130.087 persone, quasi il 20% del totale dei migranti in Libia. Gli egiziani, flusso sottovalutato, sfiora le 100mila unità (14%) e dal Chad sono arrivati in 91.904. Poi seguono i nigeriani (64.980) e gli africani del Ghana (46.726) e del Mali (36.152).
A parte alcune regioni settentrionali della Nigeria infestate dai tagliagole islamici di Boko Haram, la stragrande maggioranza dei migranti provenienti dai primi 5 paesi non fuggono da guerre, ma per motivi economici. Questo significa che se arrivassero in Italia non avrebbero diritto all'asilo e sarebbero di fatto dei clandestini.
Il 60% dei migranti, che in Libia vengono considerati tutti illegali, si trova nel nord ovest del paese, la Tripolitania, dove permangono i principali porti di partenza dei barconi. Solo nell'area della capitale l'Oim ha registrato 148.460 migranti, il 22% del totale. Il resto «è diviso fra l'Est e il Sud (rispettivamente il 21,5% ed il 18,5%)» riporta la costola dell'Onu per le migrazioni. La parte meridionale, povera e desertica del Fezzan è la porta d'ingresso in Libia, ma il grosso dei migranti prosegue verso nord per raggiungere la costa nella speranza di imbarcarsi. Nonostante il flusso di 100mila migranti dall'Egitto nella Cirenaica, la zona orientale del paese assorbe meno del 20% con quasi nessun porto di imbarco. Secondo i dati del rapporto sono presenti in Libia 23.126 cittadini del Bangladesh e 10. 260 siriani, che avrebbero diritto all'asilo in Italia come i 7.185 eritrei.
L'Unhcr, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati ha sottolineato che nel 2018 la Guardia costiera libica è riuscita ad intercettare 14mila migranti salpati verso il nostro paese riportandoli indietro. E circa 8mila sono rinchiusi in 18 centri di detenzione, soprattutto nella zona di Tripoli.
Numeri esigui rispetto ai 600mila presenti in Libia in attesa di raggiungere l'Europa. La «bomba» dimenticata dei migranti sarà uno dei temi della conferenza internazionale sul futuro della Libia che si terrà a Palermo il 12 e 13 novembre.
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