"Invece di erigere muri dovremmo costruire dei ponti, e comunque quello che sta avvenendo tra Austria e Italia deve essere spiegato e chiarito da Vienna". Il muro del Brennero divide l'Europa e ora anche Dimitris Avramopoulos si è scagliato ora contro l'Austria.
"Capiamo che i Paesi hanno difficoltà e subiscono pressioni", ha detto il commissario europeo per la Migrazione, "Ma ciò che ci preoccupa è che si metta in discussione Schengen sulla libera circolazione dei cittadini".
Contro Vienna si è schierato anche Matteo Renzi, secondo cui è una ipotesi "sfacciatamente contro le regole europee", quella proposta dall'Austria, che tira dritto e chiede maggiori controlli al Brennero, da effettuarsi anche su strade e treni, con una rete alla frontiera da 370 metri e 250 poliziotti in servizio, con l'ipotesi di impiegare anche i militari, se dovesse rivelarsi necessario, per fermare l'arrivo dei migranti.
"Nei primi quattro mesi dell'anno il numero dei migranti arrivato in Italia è inferiore a quello del 2014 e sostanzialmente uguale a quello del 2015", ha scritto il presidente del Consiglio nella sua e-news, in cui parla di una ipotesi, quelli di ripristinare i controlli al Brennero, che non solo è contrario alle regole europee, ma pure "contro la storia, contro la logica e contro il futuro".
Parole, le sue, che ricordano da vicino anche quanto
sottolineato dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, che ha subito criticato quanto detto dal capo della Polizia tirolese, Helmut Tomac, che intima a Vienna di "non prendere decisioni unilaterali".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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