Bruti Liberati: "La Boccassini attaccata in modo vergognoso"

La Cassazione ammette che il caso Ruby è una bufala. La procura di Milano non si scusa ma difende la Boccassini

Bruti Liberati: "La Boccassini attaccata in modo vergognoso"

Silvio Berlusconi è stato assolto. La Corte di Cassazione non solo ha messo la parola fine al Rubygate, ma ha anche ammesso che i teoremi della procura di Milano non avevano alcun fondamento. Le indagini del pm Ilda Boccassini altro non erano che fango per colpire mediaticamente e politicamente Silvio Berlusconi. A livello penale il vuoto, solo accuse campate per aria. Da procura di Milano, però, non è arrivata una sola scusa. Nessuno ha ammesso di aver sbagliato. Anzi. Oggi il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati, ai microfoni del'Intervista di Maria Latella su Sky, ha addirittura alzato il tiro lamentando "attacchi vergognosi" ai danni della Boccassini.

Non importa se la Cassazione abbia preso abbia preso atto che il processo Ruby fosse basato sul nulla, la procura di Milano non chiede scusa. Non solo Berlusconi non conosceva l'età della ragazza marocchina, ma la Suprema Corte ha anche ammesso che l'ormai nota telefonata in Questura non era illecita. Per farla breve: le vergognose indagini e l'incredibile processo che ha rovinato una persona e un intero Paese era fondata su una serie di bufale senza precedente. Dietro a tutto l'immancabile Boccassini: ha ferito personalmente e politicamente Berlusconi e ha trascinata il Paese nel ridicolo sul piano internazionale. Tutto per un reato che non è mai stato commesso. Anche l'ex pm Michele Emiliano (Pd) ha dovuto ammettere: "Una procura che riceve una assoluzione del genere dovrebbe in maniera istituzionale prenderne atto e scusarsi". Scusarsi? Figurarsi.

Bruti Liberati non solo non si scusa, ma corre a soccorrere la Boccassini. Per il procratore capo di Milano, la pm è stata "attaccata spesso in modo vergognoso" per il caso Ruby "dimenticando che a lei e ai suoi collaboratori della dda di Milano si devono in questi anni le indagini più importanti sulla ’ndrangheta che siano state fatte a livello nazionale". Non solo. Bruti Liberati si affretta addirittura a difendere anche le indagini portate avanti dalla procura di Milano contro Berlusconi.

"Proprio le motivazioni della sentenza d’appello, e vedremo quelle della Cassazione, dimostrano come l’indagine fosse doverosa", ha concluso Bruti Liberati sottolineando che il costo dell’indagine è stato di 66mila euro e che l’uso delle intercettazioni è stato "limitatissimo, quanto un’indagine per piccolo spaccio". Insomma, per il mea culpa dobbiamo ancora aspettare. Ma difficilmente arriverà mai.

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