La teoria di Jacques Attalli è chiara. C'è un legame tra il crollo del ponte di Genova e l'arrivo al potere di Salvini. Chiaro, no? Il leghista arriva al potere e il viadotto Morandi crolla. La causa non può che essere questa.
Ma andiamo a vedere più nel dettaglio il ragionamento che l’economista, saggista e banchiere francese ha scritto sul suo blog su L’Expresse, la stessa rivista che ha dedicato una copertina al ministro dell’Interno italiano definendolo “xenofobo”, “populista” e che “fa tremare l’Europa”.
Secondo Attalli ci sono dieci motivi che spiegano il crollo del ponte. Il primo è tecnico: “Questo ponte avrebbe dovuto essere riparato da tempo – scrive - e chiunque sia colpevole di negligenza dovrebbe essere severamente punito”. Fin qui, nulla da eccepire. Ma colpevoli per Attalli sono anche “i residenti” che vivono vicino al ponte che “affermano di aver avvertito dei rischi", ma che hanno peccato di "non aver insistito e di non aver creato le condizioni per una soluzione tecnica, sociale, economica o politica".
I morti, per l’economista, sono tutte vittime “di una sindrome ben nota: maggiore importanza viene data alle auto che viaggiano su un ponte rispetto alla solidità di quel ponte”. L’Italia avrebbe dovuto tenere il viadotto Morandi con più considerazione, vista l’importanza strategica che ha per la regione.
Non è invece colpa dell’Europa. Ma dell’uso “improprio del debito pubblico, che avrebbe dovuto essere utilizzato per finanziare le infrastrutture, non per migliorare il benessere delle generazioni presenti usando il credito”.
"Se misuriamo in che modo una comunità protegge i suoi beni – continia Attalli - per il bene delle generazioni future (cioè come è "positivo"), questi problemi vengono alla luce. Quindi, dal momento che Positive Planet1 ha iniziato a misurare la "positività" dei paesi OCSE, l'Italia è sempre stata classificata al livello più basso nella classifica2, perché, tra le altre cose, le sue infrastrutture sono disordinate”. Ed ecco che arriva la correlazione tra caduta del ponte e Salvini.
Gli Italiani per l’economista hanno forte preoccupazione del futuro e la classifica prima descritta ne è un indicatore.
E questo produce il “ declino dei tassi di natalità” e l'”aumento del populismo”. ”In effetti – scrive Attalli - c'è un legame tra l'arrivo al potere di Salvini e il crollo del ponte di Genova: entrambi riflettono la stessa paura del futuro e una mancanza di fiducia in se stessi”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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