"Un caso tragico. Sì alle telecamere sulle divise"

"Un caso tragico. Sì alle telecamere sulle divise"

I poliziotti non sono nemici della comunità, ma svolgono un compito di tutela della sicurezza di tutti. Ne è certo il primo dirigente della Polizia di Stato Girolamo Lacquaniti, portavoce dell'associazione nazionale dei funzionari di polizia e agente da trent'anni.

Quali sono le difficoltà che incontrate quotidianamente in casi come quello di Empoli?

«Soprattutto evitare che soggetti in stato di fortissima agitazione psicomotoria, diventino pericolosi per l'incolumità altrui».

Quando però succedono disgrazie accade che la gente vi incolpi di quanto accaduto. Perché?

«La persona comune ha difficoltà a immaginare cosa vuol dire bloccare soggetti che non hanno alcun freno inibitorio. Per mettere qualcuno in condizioni di non nuocere siamo attrezzati sia da un punto di vista tecnico operativo che psicologico ad agire con tutte le migliori tecniche».

Eppure le critiche non cessano. Come vivete questo odio da parte di alcuni?

«Quelli come questo sono casi dolorosi dove è doveroso esprimere il cordoglio per quanto successo. Il sistematico dubbio su una polizia che voglia fare del male ci ferisce quasi allo stesso modo che qualcuno sia morto».

Gli agenti di Empoli hanno sbagliato qualcosa?

«Hanno agito in un locale in cui ci sono telecamere a disposizione dell'autorità giudiziaria e in cui c'erano diversi testimoni oculari che hanno fornito una loro versione. Noi siamo sereni, affrontiamo il giudizio e la valutazione dell'autorità giudiziaria, e vorremmo che da parte di tutti ci fosse altrettanta fiducia e serenità. Peraltro, gli agenti hanno chiamato il 118 prima che il giovane si sentisse male».

Pensa che le telecamere sulle divise degli agenti possano servire?

«Siamo concettualmente favorevoli a tutti gli strumenti che possano certificare il nostro lavoro. Noi siamo amici delle telecamere».

E del taser che pensa? Avrebbe potuto essere utile in questo caso?

«Ci auguriamo che sia adottato su tutto il territorio nazionale».

Pensa siano necessari più agenti di polizia?

«È un dato oggettivo la mancanza di almeno 10mila uomini. Prima non c'erano i reparti prevenzione crimine o gli uffici immigrazione.

C'è la necessità di recuperare anche con i nuovi ingressi l'età anagrafica. Il blocco delle assunzioni ha portato a sfiorare i 50 anni come età media. Un tempo era di 35 anni. Non vediamo l'ora che si realizzi quanto il ministro Salvini ha preannunciato».

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