È che lui, Emmanuel Macron, un po' Napoleone si sente davvero. E gli piace -sotto sotto - che la stampa lo dipinga così. L'enfant prodige che vuole fare l'imperatore. L'uomo forte, l'uomo nuovo, per una Francia tornata a essere al centro dell'Europa.
Tra pochi giorni, il 21 dicembre, il presidente compirà quarant'anni. E allora per festeggiare ha giustamente scelto un castello. Tappa importante per l'ex allievo prodigio, il ragazzo che da sempre sa cosa vuole e che tira dritto alla meta, che ancora giovanissimo prometteva alla sua professoressa di tornare a prenderla, di lui e lei che insieme finalmente coppia sono leader di Francia, la first lady Brigitte e monsieur le president Macron a pensare in grande, sempre. Anche il giorno del compleanno di lui. Data speciale, specialissima, da celebrare. Sarà il castello di Chambord la location faraonica prescelta per festeggiare.
E da festeggiare ce n'è. Non solo la cifra tonda, ma sopratutto i traguardi. Le vittorie. Lui e lei sprizzano luce anche solo a guardarli; felicità tipica di chi sente di aver raggiunto l'obbiettivo della vita. Saturi e soddisfatti, pieni di gioia e di successo. E allora festa e che sia in grande stile. Come è stato per il discorso al Parlamento, quando scelse Versailles e non l'Eliseo. La reggia più famosa di Francia. La République che entrava nei luoghi simbolo della monarchia per un discorso sullo stato della nazione in pieno stile americano per illustrare gli obiettivi del suo mandato. Da quella cornice fantastica Macron indicava la strada scelta, quella «liberal-socialista», prometteva quel «vento nuovo» già evocato nella campagna elettorale.
È che Macron e Brigitte insieme si vede che si sentono indistruttibili, idrorepellenti alle critiche, anche alle più feroci che solitamente su questo tipo di grandeur solitamente si sprecano.
I contribuenti insoddisfatti e rabbiosi armati di indignazione facile. «Addirittura un castello...». Eppure lui e lei se ne fregano e festeggiano. Un weekend da sogno, con la famiglia allargata (di lei) e amici nel famoso castello, inserito nella lista del Patrimonio mondiale Unesco, il più imponente dei castelli della Loira, 440 stanze, costruito da Francesco I di Francia nella prima metà del Cinquecento per poter organizzare grandi battute di caccia nel centro del Paese. Secondo Le Monde Macron e la moglie sono giunti al castello già venerdì sera, insieme con i figli e i nipoti della première dame. Alloggiano nella Maison des réfractaires, una foresteria trasformata in albergo di lusso. L'Eliseo, confermando le informazioni, ha parlato di «weekend privato», di un costo «inferiore ai mille euro», interamente pagati dal presidente.
Ieri sera il presidente ha celebrato il compleanno in uno dei saloni di questo capolavoro del Rinascimento francese, il cui scalone monumentale elicoidale viene attribuito da alcuni storici a Leonardo da Vinci, morto ad Amboise nel 1519, dopo aver passato gli ultimi anni della sua vita proprio al servizio di Francesco I.
La scelta di Macron sta suscitando polemiche in Francia, «si comporta come un sovrano repubblicano», come era già successo con François Mitterrand negli anni Ottanta e Novanta. Una scelta che potrebbe acuire la percezione che Macron sta dando di sé, di «presidente dei ricchi» per le sue scelte definite spesso faraoniche e per le messe in scena eclatanti. Come Napoleone Bonaparte.
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