Catalogna, indipendentisti a un passo dalla vittoria

Quella di oggi è probabilmente l'elezione più importante dalla fine del franchismo

Catalogna, indipendentisti a un passo dalla vittoria

« Units guanyams !». Il premier spagnolo Mariano Rajoy parla in catalano per convincere l'elettorato a non imboccare la strada del secessionismo. Come titolano i giornali spagnoli, quella di oggi è probabilmente l'elezione più importante dalla fine del franchismo. Tecnicamente sarebbero le regionali, ma il secessionista Artur Mas, leader del movimento « Junts pel Sì », le ha trasformate in un plebiscito sull'indipendenza. Rajoy, accompagnato nell'ultimo comizio dall'ex presidente francese Nicolas Sarkozy, ha posto l'accento sull'incostituzionalità di una Catalogna indipendente, che finirebbe fuori da Onu, Nato e Ue. Anche Obama, Cameron e Merkel si sono espressi a favore dell'unità della Spagna. Mas però riesce a tirar fuori dal cilindro anche sponsor convincenti. Come Pep Guardiola, l'ex ragazzo di Santpedor allenatore del Bayern Monaco. Giovedì ha votato per il «sì» e Mas ha ricordato che «senza i sette calciatori catalani in campo la Spagna non avrebbe mai vinto i mondiali del 2010».

Paradossalmente l'indecisione regna sovrana proprio a Barcellona, mentre nelle altre tre province, Girona, Lleida e Tarragona, la maggioranza dei «sì» sarebbe piuttosto ampia. Secondo gli ultimi sondaggi «Junts pel Sì» dovrebbe arrivare attorno al 47 per cento dei consensi, conquistando così 66-67 seggi, appena sotto la soglia per governare da solo. Potrebbero risultare decisivi i circa 200mila catalani residenti all'estero, che hanno annunciato che stavolta parteciperanno al voto. Mas, definito «piccolo borghese miserabile» dalla stampa di Madrid, ricorda che la Catalogna è la regione spagnola con il pil più elevato.

Dalla capitale rammentano con acredine quando Jordi Pujol, storico presidente della Generalitat de Catalunya, chiedeva aiuti ai conservatori di Aznar. Di nuovo la « Barcelona pesetera », pronta a sfruttare il legame con Madrid.

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