Il Cavaliere torna in pista. Fine settimana da leader

Berlusconi sceglie di essere in mezzo ai suoi. Domani partecipa ad Atreju e domenica alla kermesse Forza Futuro. Brunetta: "Noi agonizzanti? Siamo più reattivi che mai"

Il Cavaliere torna in pista. Fine settimana da leader

Berlusconi torna in pista. Il Cavaliere è nauseato dai voltafaccia delle ultime ore e fino a mercoledì avrebbe volentieri disdetto tutti gli appuntamenti in agenda. Niente summit con i senatori; niente telefonate per convincere i transfughi a non abbandonare la casa azzurra. L'umore tendente al nero e l'atteggiamento da spallucce: «Vadano pure, ingrati». Ma dopo un attimo di sconforto, ha preso il sopravvento il Berlusconi orgoglioso; quello che non molla. Mai. Infatti, accantonata la tentazione di mandare al diavolo tutto e tutti disertando il Palazzo della politica, l'ex premier ha confermato i suoi impegni: domani sarà ad Atreju, a Roma, alla festa di Giorgia Meloni per un'intervista con Nicola Porro. Tema del dibattito: come ricostruire il centrodestra su nuove basi? Quale offerta politica presentare agli italiani? Quale o quali leadership possono meglio rappresentare un'area politica e culturale probabilmente ancora maggioranza nella Nazione? Domenica, invece, il Cavaliere punterà verso Nord per essere presente alla giornata conclusiva della kermesse che per tre giorni si terrà a Calvagese della Riviera, sotto la guida di Mariastella Gelmini. «Forza Futuro»: una scuola di formazione politica per coinvolgere i giovani in un percorso di approfondimento su Forza Italia e sul futuro del centrodestra, alla presenza di tutti i big del partito. Ma in questa fase difficile, dove Fi sembra una pentola a pressione pronta ad esplodere e dove i gruppi parlamentari sembrano franare sotto i colpi del più pietoso mercanteggiamento, c'è bisogno del leader. Il quale deve far sentire la sua presenza non soltanto a voce ma anche fisicamente. Ecco perché, questa volta, non basterà una telefonata; serve Berlusconi in carne ed ossa.

Forza Italia agonizzante? Lo stato maggiore del partito non ci sta: «Si divertono proprio a darci per spacciati, a darci per morti. Ma noi ci divertiamo ancora di più a dimostrargli che mai affermazione è stata più falsa. Che ci siamo, siamo vivi e anche molto reattivi - dice Renato Brunetta - Lavoriamo incessantemente, elaborando idee, proposte. Guardando al futuro. Si lavora incessantemente per il Cantiere del centrodestra. Saremo il motore del progetto che porterà al centrodestra del futuro in cui i moderati potranno identificarsi, in cui il ceto medio italiano si sentirà accolto e protetto. Ci faremo portatori di tutte le loro istanze, delle loro necessità, delle loro speranze».

E sempre Brunetta, notoriamente senza peli sulla lingua, va all'attacco così: «Una cosa è certa. Quando la nave è in difficoltà un particolare ordine di mammiferi inizia a scappare. Ma stiano sereni i nostri ex amici. Forza Italia è in salute, pronta al rilancio e desiderosa di riconquistare la guida del Paese, facendo volentieri a meno di opportunisti vari.

La scialuppa di salvataggio nella quale si sono momentaneamente rifugiati è destinata ad arenarsi e a scomparire nell'indifferenza. Si sono venduti a Renzi per chissà cosa. A sinistra li considerano un impiccio, a destra, da oggi, una vergogna».

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