La Cei torna a mettere nel mirino il governo. Il cardinale Gualtiero Bassetti presidente della Conferenza Episcopale italiana in un'intervista a Repubblica protesta contro la scelta dell'esecutivo di aumentare l'aliquota dell'Ires: "Una provocazione di chi non ha abbastanza memoria per la società italiana", ha affermato. Poi rincara la dose: "Il raddoppio dell’Ires non è un dono, ma una provocazione. Il nostro Paese sta vivendo un momento difficile, ma non mi sarei aspettato di vedere colpito il volontariato e tutto ciò che rappresenta: si tratta di migliaia di istituzioni senza fini di lucro, che coprono uno spettro enorme di bisogni ed esigenze, da quelle ambientali a quelle sanitarie, da quelle di supporto alla coesione sociale e di contrasto alla povertà a quelle ricreative, culturali ed educative".
A questo punto il presidente della Cei lancia l'allarme e si rivolge direttamente ai fedeli: "Attenzione: non siamo davanti a un problema dei cattolici o per i cattolici, ma dell’umanità del nostro popolo, quindi di dignità e rispetto per chi ha sempre operato con abnegazione ed ha contribuito a tenere in piedi il nostro Paese". Insomma tra l'esecutivo e la Chiesa si è aperto un fronte che difficilmente si chiuderà in tempi brevi. E così arriva l'attacco al vicepremier Salvini: ": Signor ministro, se laprenda con chi vuole, con i vescovoni, con la stampa cattolica, con i preti meschini e arrivisti… ma non tocchi l’umanità e il senso del dovere che hanno ispirato la nostra Costituzione. Da credente aggiungo: il Bambino nato a Betlemme è il seme di una speranza invincibile, che rinasce malgrado le difficoltà, le persecuzioni e anche gli sberleffi.
La Chiesa italiana ha i suoi limiti, ma non può essere processata sui social o con qualche dichiarazione. Chiedo che sia compresa e, al più, sfidata con comportamenti e azioni degne di essere imitati". Lo scontro è destinato a durare a lungo...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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