Centrodestra unito in Sicilia. C'è il via libera a Musumeci

Intesa raggiunta, Armao farà il vice. Il candidato governatore: "Siamo noi l'ancora di salvezza dal M5s"

Centrodestra unito in Sicilia. C'è il via libera a Musumeci

Roma - Il centrodestra unito vuole conquistare Palazzo d'Orleans alle elezioni siciliane d'autunno. Supera le divisioni attorno al candidato-governatore Nello Musumeci, uomo di destra voluto da Fdi e Lega, che si presenta però accanto al professore autonomista Gaetano Armao, che tanto piace a Silvio Berlusconi per il suo programma firmato «Indignati» e anche all'ex rettore di Palermo Roberto Lagalla, sponsorizzato da Saverio Romano, che ritira la sua candidatura civica per entrare nella squadra.

L'affollata conferenza stampa a Palermo offre l'immagine della proposta per il governo dell'isola di tutte le forze alternative al M5s e alla sinistra. Una prova d'esame per le elezioni nazionali. Ha insegnato qualcosa l'esperienza di 5 anni fa, quando un centrodestra diviso proprio su Musumeci stese il tappeto rosso a Rosario Crocetta. E pesa anche la sconfitta di Roma. Niente più errori, stavolta, è il messaggio. Vincere si può, contro il favorito cioè il campione del M5s Giancarlo Cancelleri, visto che i sondaggi danno Musumeci già oltre il 40 per cento. Lui è lì, finalmente con l'appoggio di tutti, all'«epilogo di un percorso lungo, faticoso e per certi aspetti tortuoso», confessa. E annuncia: «Offriamo alla Sicilia un'ancora di salvezza». Ringrazia Armao, che prima gli ha chiesto di fare un passo indietro e poi è stato lui a farlo, spiega che «prima ancora che sui ruoli abbiamo trovato intesa sulle idee». Il professore, in caso di vittoria, sarà il suo vice e assessore all'Economia. Poi ringrazia Lagalla, l'ultimo tassello della coalizione, che porta i voti di «Cantiere popolare» di Romano e corre per diventare assessore alla Cultura o alla Sanità (preferirebbe lui). «Abbiamo saputo trovare le ragioni che uniscono piuttosto che che quelle che dividono -sottolinea Musumeci-. Avremo una giunta compatta e autorevole, che segnerà la discontinuità e un programma articolato e ricco di obiettivi». Il rilancio dell'autonomia siciliana è uno dei punti, quello che lo lega ad Armao.

Al loro fianco c'è il coordinatore azzurro Gianfranco Miccichè, che ha cercato per mesi l' accordo con Ap di Angelino Alfano, convergendo su Armao, ma quando Berlusconi ha ribadito che il fronte non andava rotto ha lavorato alla sintesi finale su Musumeci. «Non ci sono - dice - né vincitori né vinti. Ha vinto la migliore classe dirigente. Ha vinto la Sicilia. Lo dico per evitare dietrologie». Ignazio La Russa di Fdi, gongola: «Si è scelto Musumeci non per un'alchimia ma per un diffuso sentimento popolare». E Renato Schifani di Fi guarda oltre: «Con l'unità del centrodestra la vittoria è dietro l'angolo, antesignana di una vittoria alle politiche».

Appoggiano Musumeci, Fi, Fdi, Noi con Salvini, Energie per l'Italia di Parisi, Mpa di Lombardo, Cantiere popolare di Romano, Idea Sicilia di Lagalla, Udc, gli «Indignati» di Armao, Cdu, e associazioni cattoliche. È fuori solo Forza nuova. «Presenteremo più liste possibili, perché l'obiettivo è riportare i siciliani a votare», spiega Armao. Parte subito la campagna elettorale. «Nello, portaci alla vittoria», esorta Miccichè.

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