Il centrodestra chiude al comando il 2016. È l'ultimo sondaggio dell'anno, realizzato da Winpoll, a rivelare che nell'ultima settimana di dicembre si è realizzato il sorpasso. In sostanza qualora Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia si presentassero uniti in coalizione alle prossime elezioni potrebbero sbaragliare tutti e aggiudicarsi la guida del Paese.
Il centrodestra strappa complessivamente il 34,4%, guadagnando lo 0,3% rispetto alla rilevazione precedente. La Lega sarebbe oggi il primo partito con il 14,1% (+0,2%), Forza Italia si attesterebbe al 13,2% (-0,3%). A seguire Fratelli d'Italia al 4,4% (+0,2%), mentre le altre liste di area passano dal 2,5% al 2,7%. Per quanto riguarda il Pd, dopo il contraccolpo post-referendario, si registra un recupero con un +0,6% e una percentuale del 27,5% a cui va aggiunto un 2,9% delle altre liste di sinistra. Cresce Sinistra Italiana al 4,1%, con Rifondazione allo 0,5. Tornando in area renziana Ncd-Udc viene accreditato del 3,1% anche se le strade dei due partiti centristi sembrano ormai sempre più distanti. Il Movimento 5 Stelle sembra accusare ancora il contraccolpo del caos romano, attestandosi al 26,4%, con un meno 1,7%.
Se il riscontro dei sondaggi è positivo, l'unità della coalizione su una legge elettorale condivisa ancora appare lontana. Come è noto Lega e Fratelli d'Italia spingono per il Mattarellum e quindi per un vincolo forte di coalizione. Forza Italia, invece, auspica un ritorno al proporzionale, una soluzione che offrirebbe maggiori possibilità di manovra alle forze schierate al centro piuttosto che sulle estreme. «Se vogliamo realmente che la prossima legislatura sia costituente occorre che il nuovo sistema elettorale sia a forte base proporzionale, magari con un premio di governabilità, attraverso sbarramenti impliciti o espliciti» dice Renato Brunetta a Radio Radicale. Una voce fuori dal coro è, invece, quella di Giovanni Toti. «È fuor di dubbio - spiega a Repubblica - che serva una legge elettorale con una impronta più proporzionale rispetto all'Italicum. Il presidente Berlusconi ha detto che un sistema maggioritario col tripolarismo vigente rischia di produrre distorsioni. Ma lui ha inventato il bipolarismo ed è stato uno dei protagonisti della Seconda Repubblica che, tra i difetti, ha avuto un pregio: presentare alleanze predefinite e consacrare un vincitore dopo le elezioni. Questo patrimonio non va disperso».
Silvio Berlusconi, però, non ha cambiato idea. È convinto che il Mattarellum ormai non funzioni più per un sistema tripolare. Dalla Sardegna, dove sta trascorrendo gli ultimi scampoli di vacanze, il Cavaliere riflette sul modello tedesco con un 5% di sbarramento. Un sistema che non esclude una grande coalizione, dopo le Politiche, qualora non ci fosse un chiaro vincitore.
Il presidente azzurro, sempre convinto che sia necessario pescare fuori dal bacino dei politici per le prossime candidature, intende concentrarsi in prima persona sul programma, lasciando ai suoi 106 parlamentari il compito di lavorare sul territorio. I suoi ragionamenti, poi, ricadono spesso sulla sentenza di Strasburgo, attesa soprattutto per una riabilitazione morale che il Cavaliere ritiene obbligata dai fatti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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