La battagliessa della presidentessa sulle articolesse

Cara Presidentessa Boldrini, le do del lei per rispetto e perché darle del tu già mi suona troppo fallico...

Laura Boldrini
Laura Boldrini

Cara Presidentessa Boldrini, lei ha ragione quando si batte per il linguaggio di genere e afferma che è una questione importantissima. Infatti, tanto per cominciare, le do del lei, per rispetto e perché darle del tu già mi suona troppo fallico. Non voglio fare errori.

Vorrei piuttosto congratularmi, il suo impegno è un bel passo avanti rispetto alla Fornero, la quale si era limitata ad abolire gli articoli: o Fornero, o ministro Fornero, tutto qui. Né «il» né «la». Invece è giusto che tutto sia declinato al femminile: l'ingegnera, la direttora, la magistrata. Fino ad arrivare alla biologia: non potrà accettare di essere inclusa nella specie homo sapiens ? Ciò suona molto discriminatorio. Cosa si potrebbe trovare? «Omessa» può andar bene?

Senza contare che lei, esimia presidentessa la Boldrini, si professa cattolica. E anche lì, mi scusi se mi permetto, deve darsi da fare, andare a parlare con l'Accademia della Crusca non serve a niente. Voglio dire, non se n'è accorta? Mancano le pretesse, le sacerdotesse, e gli apostoli erano dodici all'ultima cena, tutti maschi e chiusi in una stanza, le donne non potevano entrare. Ecco, se i requisiti di una candidata papessa non li ha lei chi ce li ha? Lei è buona, vuole accogliere cristianamente tutti gli immigrati, è contro la ricchezza di pochi e per la povertà di tutti gli italiani.

E per voi credentesse, Dio non sarà certo un maschio, le pare? Vogliamo riformare questa discriminazione? Solo che la Dia da noi è già la Direzione Investigativa Antimafia. Insomma, si dia da fare, vada a fondo della questione, c'è da lavorare molto. Altrimenti sarà una grande presidentessa, ma resta comunque una costola di Adamo.

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