"Che differenza c'è tra quello che è accaduto e un colpo di Stato?". Anche il compagno Beppe Grillo si schiera accanto a Luiz Inàcio Lula da Silva, l'ex presidente del Brasile finito in carcere per un brutto affare di corruzione e riciclaggio. Dovrà scontare una dozzina di anni in carcere, in attesa che altri sei processi si abbattano sulla sua testa. E, proprio alle stessa stregua di Romano Prodi e Massimo D'Alema, che nei giorni scorsi hanno sottoscritto una petizione per chiederne la libertà, il comico genovese ha preso posizione dalle colonne del suo blog. "È simbolo di speranza, coraggio e onestà - scrive - arrestato per non aver commesso alcun reato".
Tutti "innamorati" di Lula. La sinistra nostrana, ma anche i grillini che guardano ai governi sudamericani con una certa ammirazione. Niente di nuovo sotto il solo, per carità. Nel 2016, in un'intervista al Corriere della Sera, Davide Casaleggio aveva indicato il Venezuela come "un esempio riuscito di democrazia diretta". E qualche anno più tardi un manipolo di pentastellati, capitanati da Manlio Di Stefano, se ne erano andati in pellegrinaggio sulla tomba del Comandante Hugo Chávez in occasione dell'ultimo anniversario della sua morte. Oggi, dopo che alle spalle di Lula si sono chiuse le sbarre del carcere, Grillo fa la sua parte difendendo l'ex pregiudicato per corruzione e riciclaggio accodandosi alla solita bella sinistra (oltre a Prodi e D'Alema, anche gli immancabili Susanna Camusso, Piero Fassino, Pier Luigi Bersani e Guglielmo Epifani, tanto per fare il nome di qualche firmatario).
Grillo non si abbassa a firmare la petizione della sinistra. Butta giù post sul blog: "Lula vale a luta, ancor di più gridiamolo adesso - scrive - Lula vale la pena combattere, come dimostrazione di solidarietà nei riguardi di questo grandissimo uomo, dallo sguardo buono, le mani forti da metalmeccanico, e il cuore di chi si è battuto sempre per i più deboli - continua - fortemente amato dal suo popolo e per questo fortemente ostacolato dalle lobby di potere, vittima di una persecuzione politica alla luce del giorno". Il comico genovese si beve completamente la difesa dell'ex presidente brasiliano e attacca i giudici accusandoli di averlo condannato per ostacolarne la corsa alle presidenziali che si terranno in ottobre. "Avrebbe dato una speranza nella lotta alle disuguaglianze per il popolo brasiliano - continua Grillo - Lula rappresenta quella enorme parte della popolazione povera che non ha voce, né diritti, né visibilità, in conflitto perenne con i poteri forti".
Un post prefettamente in linea con la sinistra di casa nostra che ancora oggi ha nostalgia del comunismo e che si straccia le vesti per quei leader che in nome del comunismo calpestano i diritti del popolo e ingrassano alle loro spalle.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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