Conte avverte l'Europa: "No deficit sotto il 2%". E Salvini: "Quota 100 resta"

Il premier conferma che l'esecutivo non starebbe lavorando a una correzione della manovra che porti il deficit 2019 sotto al 2%

Conte avverte l'Europa: "No deficit sotto il 2%". E Salvini: "Quota 100 resta"

Giuseppe Conte tratta con l'Unione Europea per evitare la manovra di infrazione e allo stesso tempo rende noto che il governo non starebbe lavorando a una correzione della Finanziaria che porti il deficit italiano nel 2019 sotto alla soglia del 2%.

Il premier, rispondendo alle domande dei giornalisti al termine dell'incontro, a Palazzo Chigi, con alcune associazioni in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, ha infatti dichiarato: "Non sto lavorando a questo obiettivo, mettiamola in questi termini".

Dunque, il presidente del consiglio ha aggiunto: "Siamo in pieno periodo di approvazione del disegno di legge di bilancio e stiamo valutando tutti gli emendamenti e sto lavorando a tempo pieno nell'interlocuzione con le istituzioni Ue. Ormai ci stiamo lavorando a tempo pieno, da questa mattina, ci continuo a lavorare questa sera, domani e nel volgere di qualche giorno avremo un ulteriore passaggio con le istituzioni Ue e confido di poter pervenire a quello che e il mio grande obiettivo e cioè una soluzione condivisa che ci possa evitare l'infrazione".

Nei negoziati con la Commissione l'obiettivo dell'Italia è "evitare o attenuare" la procedura per deficit eccessivo legata al debito, ma l'esecutivo comunitario chiede una "correzione credibile della manovra e un impegno chiaro e indiscutibile del governo" a rispettare le promesse.

Comunque, Pierre Moscovici ricorda che Bruxelles ha il dito sul grilletto. Il Commissario europeo per gli Affari economici e monetari, infatti, definisce la Commissione Europea come la "signora del tempo" che potrà quindi decidere quando sparare, anche perché i piani economici dell'Italia non piacciono a nessuno dei ministri della zona euro, riuniti lunedì nell'Eurogruppo, unanime nel respingere il Bilancio di Roma. "A questo stadio, ci sarebbe la necessità di una procedura per deficit eccessivo, e lo ha detto anche il Comitato economico e finanziario che rappresenta gli Stati membri", ricorda Moscovici per giustificare la necessità di preparare queste decisioni, anche se questo "non significa che le prenderemo".

Insomma: la trattativa è in corso ma non ci sono per ora accordi sicuro. Un dato da sottolineare è il fatto che nella bozza di dichiarazione dell’Ecofin pare non sia citata la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. L’Eurogruppo si è limitato a sottolineare che il bilancio presentato dall'Italia in prima istanza aveva una "inadempienza particolarmente seria della raccomandazione" inviata all'Italia dal Consiglio del 13 luglio scorso e ha quindi richiesto "una revisione del documento programmatico di bilancio". L'Italia "ha poi presentato un Dpb rivisto il 13 novembre, sul quale la Commissione ha emesso un'altra opinione il 21 novembre, confermando l'esistenza di una inadempienza particolarmente seria rispetto alla raccomandazione del Consiglio". L'Eurogruppo sostiene "la valutazione della Commissione e raccomanda all'Italia di prendere le misure necessarie per essere in linea con il patto di stabilità". E sostiene anche "il dialogo in corso tra la Commissione e le autorità italiane". Ma nel passaggio sull'Italia, nella bozza, non viene menziona la possibile procedura per debito, segno che i ministri non in

Sulla trattativa con Bruxelles e sui contenuti della legge di Bilancio ha parlato anche Matteo Salvini, dicendosi ottimista su un possibile accordo con l'Ue, anche se non è "sicuro di niente". "Stiamo facendo di tutto per aiutare gli italiani a stare meglio - ha detto - spero che l'Europa assecondi questa nostra volontà. Stiamo lavorando anche in queste ore per migliorare la manovra, già alla Camera".

Il leader della Lega, inoltre, ha confermato che la cosiddetta "Quota 100" per le pensioni non si toccherà e che resterà assolutamente: "Smontare la legge Fornero è mio preciso impegno e lo faremo rispettando tutti i parametri, però il diritto al lavoro, alla salute e alla pensione vengono prima di tutti i decimali".

Il governo deve dunque trovare 4 miliardi per raggiungere il compromesso con l’Ue. Per ora Salvini e Di Maio lasciano giocare la partita a Conte e Tria, ma è da loro che dovrà arrivare il via libera alla riduzione al 2% (o al 2,2%) del deficit per accontentare Bruxelles. Per la Lega non si vorrebbe scendere sotto il 2,2% (lo ha detto anche Borghi) e comunque ha già fatto dei sacrifici accettando una Quota 100 ridotta a tre anni. Fatto sta che per arrivare al 2% richiesto dall’Ue occorrerebbe tagliare le coperture preventivate per le due riforme: circa 7 miliardi per il superamento della Fornero e 9 per il reddito di cittadinanza, nel complesso 16 miliardi.

Tra le proposte di modifica presentate da governo e relatori, però, non c'è traccia di queste misure. Pare scontato dunque che alla fine la partita sulla manovra verrà rinviata al Senato, magari in attesa di trovare l’accordo definitivo con l’Ue.

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