Contromanovra per evitare il crac Ma i dem divisi ne scrivono due

Contromanovra per evitare il crac Ma i dem divisi ne scrivono due

Roma Il governo grillo-leghista «sta mandando l'Italia a sbattere contro un muro», e se la sua manovra resta com'è il Paese rischia «l'osso del collo». Matteo Renzi torna alla Leopolda, e prova a riprendersi la scena e a dare la ricetta dell'opposizione per evitare il patatrac. L'ex premier si presenta al fianco del suo ex ministro dell'Economia, Piercarlo Padoan, per illustrare quella che nei giorni precedenti era stata annunciata come la «contromanovra del Pd»: la chiave, spiega Padoan, è «far scendere subito il deficit nominale» e «invertire la direzione di marcia» imboccata dal governo, prima di essere «travolti da un'onda di piena». Seguono proposte dettagliate, che se adottate servirebbero a recuperare quel «patrimonio enorme, accumulato con fatica» e «dilapidato in questi giorni: la fiducia dei mercati». Peccato che, come spesso accade nel Pd, la permanente conflittualità interna finisca per oscurare, se non annullare, le migliori intenzioni: l'annuncio che la Leopolda renziana sarebbe stata il palcoscenico per il lancio della «contromanovra» del Pd ha fatto fare un salto sulla sedia a molti. Anche perché pochi giorni or sono il segretario dem Maurizio Martina aveva già presentato la «controproposta del Pd per la legge di bilancio», messa a punto da una squadra cui faceva parte lo stesso Padoan con Tommaso Nannicini, Antonio Misiani, Marco Leonardi e Luigi Marattin. «Una proposta alternativa aveva spiegato Martina a una manovra fatta di condoni per gli evasori e più debito pubblico». Così ieri sull'iniziativa renziana si erano già abbattuti gli strali polemici di diversi esponenti dem. «Sono furibondo», attaccava Carlo Calenda, «vi sembra normale che Renzi presenti stasera una contromanovra? Non l'ha presentata Martina una settimana fa? Quella di Renzi è diversa?». E poi, incalza ancora l'ex ministro dello Sviluppo economico, «Renzi dice fondo i comitati civici della Leopolda, ma che vuol dire? Stai dentro il Pd o fai un'altra cosa?». Anche Andrea Orlando ironizza: «Ma siamo sicuri che due contromanovre siano meglio di una?». E a sera a Renzi e Padoan tocca giocare sulla difensiva: «È una proposta complementare», dice l'ex ministro.

«Noi condividiamo tutte le proposte del Pd», spiega l'ex segretario. Che nel frattempo sembra frenare anche sul congresso del Pd: «Il paese sta andando a sbattere, rischia la recessione: davvero il problema oggi è scegliere tra Richetti e Minniti? Preoccupiamoci dell'Italia».

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