Così il Papa ha sciolto la riserva sulla linea da tenere con Conte

Papa Francesco ha dato il "nulla osta" alla Cei: adesso si può criticare il governo. Le ragioni della mossa di papa Bergoglio

Così il Papa ha sciolto la riserva sulla linea da tenere con Conte

Papa Francesco, la Cei, il mondo ecclesiastico e l'associazionismo cattolico progressista hanno deciso la linea politica da seguire. Al governo del professor Giuseppe Conte non verranno fatti sconti. Non c'è una pregiudiziale di sorta, ma il fatto che il premier non abbia preso le distanze da Matteo Salvini quando il ministro dell'Interno ha predicato e praticato la chiusura dei porti per i migranti di Sea Watch non è piaciuto. Sembrava fosse così, ma il presidente del Consiglio, poi, ha addirittura postato un video su Facebook per comunicare che la visione dell'esecutivo in materia di gestione dei fenomeni migratori, nonostante quanto predisposto dalla Chiesa valdese, non sarebbe cambiata. L'accordo tra leghisti e grillini, del resto, si basa pure sul punto che a occuparsi d'immigrazione sia il vertice del Carroccio. E questo, per il Vaticano, non è più accettabile.

Non possono essere interpretate altrimenti le voci secondo cui Bergoglio avrebbe dato il "nulla osta" all'episcopato italiano. Adesso può essere organizzata una vera opposizione. E pensare che Luigi Di Maio, ai tempi della campagna elettorale, aveva pure incontrato il segretario di Stato Parolin negli States: "Se ne sentono tante su di voi - avrebbe detto il cardinale italiano - ". Tra le "tante" - magari - pure il tentativo di riportare sul piano della discussione parlamentare la legalizzazione dell'eutanasia, che era scomparsa dai radar, oppure la liberalizzazione della cannabis, un'altra proposta di legge che la Lega non farà passare. Di Maio aveva cercato di accreditarsi come leader istituzionale credibile. Ma col papa argentino le minuzie sono passate in secondo piano. La pastorale sull'accoglienza - quella sì - è ormai una costante delle domeniche di piazza San Pietro. Papa Francesco Conte lo ha incontrato volentieri, ma le alte gerarchie ecclesiastiche non possono far finta di niente: il giurista rimane il garante di un'alleanza che, grazie a Salvini, sta segnando un incisivo cambio di passo sul da farsi con coloro che tentano di raggiungere le noste coste. E sempre per questo la Santa Sede avrebbe deciso di sciogliere ogni riserva: sarà opposizione. Ferma e dura, di sicuro, magari coadiuvata dalla nascita di un partito - o più probabilmente di un forum - in grado di recepire le istanze che devono essere promosse.

Le voci si rincorrono, ma appare chiaro che se davvero il Papa ha dato indicazione di contestare il governo, lo ha fatto tenendo un occhio a quello che succede nel mar Mediterraneo, che per Bergoglio non è altro che uno dei cimiteri della contemporaneità. Ben venga, allora, certo pauperismo di ritorno, quello del reddito di cittadinanza, ma sui migranti non si può transigere.

C'è da aspettarsi, in ogni caso, che questo "fare opposizione" abbia un destinatario privilegiato: l'inquilino del Viminale. Il MoVimento 5 Stelle, considerate le capacità camaleontiche, può sempre convertisti in qualcosa di meno restrittivo, più progressista e meno sovranista. Chiedetelo, per esempio, ad Alessandro Di Battista.

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