L'alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle "è lo sbocco naturale di un empasse. Si è imbccata una strada che era naturale fin dall'inizio. Zingaretti ha avuto coraggio, ora però rimettiamoci in contatto con il nostro popolo". È con queste parole che Massimo D'Alema, intervistato dal Corriere della Sera, dà il suo imprimatur al governo Pd-M5S che andrà a chiedere la fiducia alle Camere. L'ex premier - che a metà agosto, al Foglio, aveva benedetto l'inciucio "a patto che sia sostenibile per l'intera legislatura. La parola chiave è sostenibilità" - conferma di nuovo le sue buone sensazioni sull'accordo tra Zingaretti e Di Maio, certificato dal voto positivo espresso martedì dalla piattaforma Rousseau.
D'Alema: "Governo Pd-M5S doveva nascere già nel 2018"
"L'alleanza gialloverde - spiega D'Alema - era stata un ripiego; il ribaltone politico di cui molti parlano oggi, in realtà, era avvenuto allora. A causa della scelta del Pd, quindi, si è perso un anno e si è consentito che la destra diventasse molto più forte. Oggi - continua il presidente della fondazione ItalianiEuropei - le cose saranno forse più difficili e mi rendo conto che c'è voluto coraggio da parte del nuovo leader del Pd". Infatti, osserva ancora D'Alema, subito dopo le Politiche del 2018 i 5 Stelle avevano già individuato nell'alleanza con i dem "lo sbocco dell'impasse", ma "la prospettiva si era arenata di fronte alla scelta sbagliata del Pd di chiamarsi fuori e di consentire, quindi, che si formasse una maggioranza parlamentare tra M5S e Lega".
Da acerrimi nemici ad alleati. Nel giro di appena un mese. Ma come è stato possibile? Tutto, secondo D'Alema, è partito da un "primo segnale importante", vale a dire l'avere "votato insieme la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen". Ma l'ex segretario dei Pds - uscito fuori dal giro della politica italiana dopo il rifiuto dell'allora segretario dem Renzi, nel 2014, di proporlo come guida europea della Pesc - non parla solo del ribaltone che quasi certamente riporterà Conte a Palazzo Chigi.
"Rimettiamoci in contatto con il popolo della sinistra"
Tra i temi esaminati da D'Alema spicca anche il rapporto che la sinistra ha perso con il suo popolo. "Oltre il 50% degli operai e degli impiegati iscritti al sindacato votano per il M5S. Parliamo di un pezzo significativo del nostro mondo che, non trovandole nella sinistra, ha cercato nel M5S le risposte alle esigenze di giustizia sociale, di lotta alle diseguaglianze e ai privilegi. Cosa c'è di innaturale nel tentare di riannodare quel filo che, per colpa del centrosinistra, si era spezzato?", l'analisi del politico pugliese. Che vede l'alleanza dem-pentastellati come un'occasione per la sinistra di "ritrovare le coordinate che aveva perso. Dobbiamo riuscire a risintonizzare il realismo politico con l'utopia, rimetterci in contatto con quel popolo che avevamo smarrito. La sinistra non ha saputo prendersi in carico, forse addirittura vedere, il disagio sociale. Questa può essere l'occasione per ritrovare la strada".
"Bene sconfitta di Salvini. Conte è bravo"
Poi D'Alema, dopo avere difeso la piattaforma Rousseau - "Non sono tra quelli che si scandalizzano per il ricorso alla piattaforma Rousseau. Gli accordi politici vengono ratificati dagli organi di partito, il Pd ha la Direzione, il M5S la sua modalità" - attacca Salvini e la destra. "Come ha dimostrato Salvini, la cui sconfitta considero un fatto molto positivo, la destra si è fatta ancora più estremista. Basta guardare a come il problema di qualche migliaio di migranti, che un qualsiasi altro governo avrebbe risolto nel giro di qualche minuto, sia stato trasformato in un'occasione per alimentare odio sociale. Una vera e propria strategia della tensione, per alimentare la sensazione di un'invasione totalmente infondata, a cominciare dai numeri. Ecco, questa è la destra, si vede in modo netto, chiaro. A questa destra deve rispondere un centrosinistra".
E "per fortuna" che c'è Conte, che incassa i complimenti di D'Alema: "Ha dimostrato di avere notevoli capacità. L'abbiamo visto guidare il governo gialloverde con visibile difficoltà e imbarazzo. Oggi è diverso.
Ho l'impressione che, nel perimetro dell'accordo Pd-M5S, anche culturalmente, Conte si trovi già più a suo agio perché è più vicino alle sue convinzioni, ai suoi valori. Tocca a lui dimostrare di sapere fare sintesi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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